Trimestre choc industria bresciana, Pasini (Aib): “Serve progetto di sviluppo”

Il leader degli industriali si aspetta un secondo trimestre ancora più negativo. "Ma il sistema Brescia reggerà".

(red.) I dati economici diffusi ieri, venerdì 5 giugno, dall’ufficio studi e ricerche di Aib e dal servizio studi della Camera di Commercio relativi alla produzione nel primo trimestre del 2020 stanno preoccupando il settore industriale bresciano. Tanto che numeri così negativi – in alcuni settori un vero e proprio crollo – non si vedevano dal 2009, l’anno seguente a quello d’inizio di una delle più gravi crisi. E purtroppo non sarebbe finita così. Il presidente dell’Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini prevede “un secondo trimestre dell’anno ancora più pesante. Il crollo è a macchia di leopardo – dice il leader degli industriali bresciani al Giornale di Brescia – con il settore alimentare che ha retto.

Difficile invece la situazione per la siderurgia, metallurgia, meccanica e soprattutto per l’automotive, con cali fino al 20%”. E in generale per l’intero 2020 secondo Pasini “sarà complesso, ma il sistema Brescia è formato da aziende sane e con un buon patrimonio, operanti anche nelle filiere internazionali. Si sta reagendo”. E la preoccupazione riguarda anche le misure che il Governo sta adottando. “Ci aspettavamo qualcosa in più a sostegno del settore auto. La manovra guarda più all’emergenza e poco alla crescita. IlGoverno ha cercato di accontentare tutti – dice Pasini al quotidiano bresciano – ed ora tutti sono scontenti.

Quello che manca è un vero progetto di crescita per il Paese. Molto dipenderà dalla Fase 3″. Come detto, uno dei settori che sta soffrendo di più è l’automotive che vede il territorio bresciano secondo in Italia solo a Torino. In questo ambito si parla di un calo fino al 25%, ma pesa anche l’incertezza dopo il lockdown. E su questo fronte si chiede al Governo di intervenire con degli aiuti sull’onda di quanto avvenuto in Francia e in Germania con misure strategiche per il settore.

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