Nuova proprietà Bozzoli, timore sugli operai

Dopo l'aggiudicazione al gruppo Rvd di Lumezzane, a Marcheno e tra i sindacati ci si chiede per gli addetti che erano stati licenziati dopo fallimento.

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(red.) Il giorno dopo l’aggiudicazione dell’asta per la fonderia Bozzoli di Marcheno, nel bresciano, assegnata nella seduta di mercoledì 26 luglio in tribunale a Brescia, il problema si sposta sugli operai. Quelli che da settembre del 2016 sono stati licenziati dalla vecchia proprietà a causa del fallimento dell’azienda coinvolta nel doppio mistero della sparizione di Mario Bozzoli e della morte di Giuseppe Ghirardini. La Bozzoli è passata di mano al gruppo Rvd di Rivadossi di Lumezzane che ha presentato l’offerta vincente di 4,450 milioni di euro.

Come l’hanno presa i residenti del paese valtrumplino? Le opinioni, riportate dal Giornale di Brescia, sono contrastanti e c’è chi avrebbe preferito che fosse stata la vicina Valpres, dei fratelli Aldo e Carlo Bonomi, ad aggiudicarsi l’azienda. Infatti, tra la Bozzoli e la ditta dei Bonomi ci sono pochi metri di distanza che la stessa Valpres avrebbe potuto acquisire. Senza dimenticare che questa produce valvole, quindi un lavoro meno impattante dal punto di vista ambientale rispetto a quanto faceva la Bozzoli come fonderia.

Anche la Rvd di Lumezzane opera nello stesso ramo dell’azienda di via Gitti e a Marcheno ci sono timori per la ripresa dell’attività con la nuova proprietà. In tutto questo si parla anche dell’occupazione. Dal paese emerge il timore sugli addetti licenziati dalla Bozzoli e con la sensazione che il nuovo gruppo punterà su altri operai, magari non del paese. Tanto che il delegato della Cisl Stefano Olivari, che ha gestito la vertenza, ha annunciato un incontro con la nuova proprietà e potrebbe chiedere che chi è rimasto ancora a casa e non ha trovato lavoro possa essere riassunto.

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