Stefana, cassa in deroga per addetti via Bologna

Giovedì a Milano è stato raggiunto l'accordo per i 147 dipendenti dello stabilimento, unico ancora non assegnato dopo il concordato preventivo aziendale.

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(red.) Giovedì 3 novembre, nella sede dell’Arifl a Milano, è stato sottoscritto l’accordo per il ricorso alla cassa integrazione in deroga per i lavoratori dello stabilimento Stefana di via Bologna a Nave, nel bresciano. Lo scrive la Cgil di Brescia in una nota. La Stefana spa, in concordato preventivo, aveva chiesto l’esame congiunto il 2 novembre. L’ammortizzatore sociale riguarda i 147 dipendenti attualmente in forza ed è partito proprio il 3 e fino al 31 dicembre. Ai sensi della norma che regola la cassa in deroga, le ore autorizzate per il periodo richiesto sono in tutto 49.392.

Il pagamento, come prevede la legge, sarà erogato dall’Inps dopo l’approvazione della domanda al termine della rendicontazione del periodo di cassa. Dal sindacato fanno anche sapere che la Stefana e gli organi della procedura hanno dichiarato dell’interesse di almeno tre industriali, due stranieri e uno italiano e durante il mese si verificherà la concretezza. Alle 16 di venerdì 4 novembre si svolgerà l’assemblea dei lavoratori per illustrare l’accordo e informare sugli aspetti amministrativi e del riparto del concordato per tutti gli stabilimenti.

L’impegno e la presenza dei lavoratori – scrive la Cgil – ha consentito questo importante risultato, così come il costante interessamento operativo da parte della prefettura, del Comune di Nave, della Provincia di Brescia e della stessa Regione Lombardia. Da questo risultato si riparte per dare una risposta occupazionale e produttiva per il sito di via Bologna.

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