La Scuola, sindacati contro licenziamenti

Sciopero di quattro ore martedì per protesta dopo il piano di esuberi della casa editrice bresciana. Cisl: "Azienda rifiuta di parlare di ammortizzatori".

(red.) Martedì 19 luglio i dipendenti della casa editrice La Scuola di Brescia hanno svolto uno sciopero di quattro ore, il secondo in un mese, per protestare contro il piano di licenziamenti che la proprietà intende adottare. Durante l’astensione dal lavoro, si è svolta un’assemblea nella sede della Cisl in via Altipiano d’Asiago e che sta seguendo la vicenda. L’obiettivo dell’azienda, come sottolinea il sindacato, è di interrompere il rapporto con 25 dei 54 dipendenti, tenendo anche conto che nel 2010 si era passati dai 200 ai 59. Le casse dell’editrice, in effetti, sono in rosso di 14 milioni di euro nel 2015, debito aumentato rispetto ai 4 milioni di cinque anni prima. In più, ci sono anche i numerosi avvicendamenti.
Ma secondo i sindacati non devono essere i dipendenti a subire le decisioni e per un piano industriale che sembra non essere stato definito. A fronte dei licenziamenti, si punterebbe fino a 10 nuove assunzioni per il settore redazionale e marketing. Per quanto riguarda i possibili 25 esuberi, 15 sarebbero lasciati a casa e 10 destinati alle sedi di Morcelliana e Studium collegate a La Scuola. La sensazione dei sindacati è che l’azienda voglia cedere alcuni rami, tenendo per sé la parte editrice e la rivista “Scuola italiana moderna”. La battaglia dei sindacati va avanti in una situazione che sembra essere diventata più tesa. Le organizzazioni criticano anche il fatto che l’azienda abbia rifiutato qualsiasi richiesta sugli ammortizzatori sociali.

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