Stefana, sede Montirone passa all’Alfa Acciai

Il gruppo di San Polo si è aggiudicato il sito della bassa con un'offerta di 2,8 milioni. Per i 69 ex dipendenti restano le stesse condizioni di contratto.

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(red.) Lo stabilimento della Stefana di Montirone, nel bresciano, passa in via definitiva all’Alfa Acciai di San Polo. L’azienda aveva presentato un’offerta di 2,8 milioni di euro, nonostante fosse in pole l’Aqa Srl di Sarezzo che si era aggiudicata inizialmente la sede della bassa. Ma lunedì 20 giugno, nell’ufficio del notaio Mario Mistretta a Brescia non è arrivato alcun rilancio da parte della società valtrumplina. Per questo motivo il colosso dell’acciaio del quartiere a sud di Brescia rileva la sede della Stefana che si trova in concordato preventivo. L’Alfa Acciai si farà così anche carico dei 69 ex dipendenti inserendoli nel proprio ciclo produttivo e puntando sulla bonifica dei 240 mila metri quadrati del sito di Montirone.
D’intesa con i sindacati, è stato anche stabilito che i lavoratori avranno le stesse condizioni contrattuali della Stefana e, prima di entrare a regime nella nuova attività, saranno sottoposti al contratto di solidarietà. A questo punto la situazione della Stefana è più definita, con lo smembramento dei vari rami d’azienda. La sede di via Brescia a Nave alla Fer-Par della Feralpi, quella di Ospitaletto all’Esselunga e Montirone all’Alfa Acciai. Resta solo lo stabilimento di via Bologna a Nave per il quale le aste sono andate tutte deserte. Si tratta di 186 dipendenti che rischiano il posto di lavoro e, per questo motivo, i sindacati hanno chiesto un incontro con il prefetto Valerio Valenti giovedì 23 giugno.

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