Salta l’intesa: niente fusione tra Palladio e Hopa

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FINANZA
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L'accordo
è saltato:
addio fusione
tra Hopa
e Palladio


(red.) "I soci di Palladio Finanziaria e i soci bresciani di Hopa, rappresentati dal presidente e amministratore delegato Ettore Lonati, comunicano di avere di comune accordo deciso di non proseguire nelle trattative per l'integrazione delle rispettive attività, anche in relazione alle recenti avverse condizioni dei mercati finanziari". È stringatissimo il comunicato congiunto che recita il de profundis sull’accordo tra la merchant bank vicentina di Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo e la società fondata da Emilio "Chicco" Gnutti (leggi qui).
Non sono quindi bastati i lunghi mesi di difficili trattative per chiudere positivamente un’intesa nata come alternativa più remunerativa alla fusione Hopa-Mittel (
leggi qui), ma sempre osteggiata dalle banche azioniste della finanziaria di corso Zanardellia Brescia e che s’è probabilmente incagliata anche per problemi di leadership e di valutazione.
Il boccone prelibato rappresentato dal pacchetto del 3,72% di Telecom posseduto da Hopa, in questo periodo ha perso un po’ di appeal e il peso dell’indebitamento ha già costretto la società in affanno dopo i bilanci in rosso (151 milioni nel consolidato del 2006 e 1,48 miliardi nel 2005) e a vendere a prezzi di realizzo alcune delle partecipazioni finanziarie detenute in portafoglio (
leggi qui).
Ora, la necessità di portare in cassa denaro fresco potrebbe essere superata con la cessione a prezzi di realizzo di una parte del pacchetto Telecom (detenuto tramite la controllata Holinvest), oppure con un oneroso aumento di capitale, che tuttavia in questa fase non sembra molto gradito ai soci bresciani guidati da Fingruppo, che di Hopa possiede il 35,5%. In caso di aumento, potrebbero perciò essere Gnutti e Lonati ad accollarsi la maggior parte dell'impegno.

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