Plusvalenza Telecom: accordo tra il Fisco e i soci della Bell

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Plusvalenza
Telecom:
il Fisco fa
lo sconto
a Gnutti & C


(red.) Dopo diversi mesi di trattative si è chiuso con un'intesa il contenzioso tra l’Agenzia delle Entrate e la Bell, la finanziaria lussemburghese che nel 2001 vendette la maggioranza relativa del gruppo Telecom alla cordata Pirelli-Benetton.
In ballo c’era l’aspetto fiscale della plusvalenza record ricavata dagli azionisti italiani della Bell, sfuggita all’Erario poiché la società era domiciliata in Lussemburgo. Come si ricorderà, la vicenda aveva generato un accertamento fiscale da 1,937 miliardi di euro (tra maggiori imposte e sanzioni) a carico della Hopa di Emilio "Chicco" Gnutti e dei suoi soci di Brescia, ma anche di banche come Mps e assicurazioni come Unipol (leggi qui).
Ieri mattina un accordo ha chiuso la vicenda. Bell ha ammesso in sostanza, come sosteneva l’Agenzia delle Entrate, di essere una società lussemburghese solo per finta, ma rispetto alla maggiore imposta di 654 milioni pretesa dal Fisco, si è arrivati a un accertamento con adesione di 105 milioni, ai quali vanno aggiunti sanzioni e interessi per 50 milioni.
Inoltre sono state azzerate perdite per un importo di 227 milioni a Holinvest (società controllata da Hopa), e riconosciute imposte per 260 milioni già pagate dagli azionisti Bell.
L’azzeramento dei 227 milioni di perdite comporterà per Hopa la mancata possibilità di portare in detrazione nei prossimi anni imposte per circa 75 milioni. Il che fa aumentare l’attivo reale per l’Erario a circa 230 milioni.
Poi ci sono i 260 milioni riconosciuti dallo Stato come già pagati dagli azionisti nel 2001: si tratta di un altro punto importante perché il Fisco ha accettato in parte la tesi della difesa, cioè che i soci avessero già versato le imposte sulla transazione Telecom sotto forma di tassazione dei dividendi percepiti da Bell.
A Bell, oltre alle imposte già pagate dai singoli soci, sono stati riconosciuti i costi sostenuti e le tasse versate all’estero per evitare doppie imposizioni. Le sanzioni sono state applicate nella misura ridotta di un quarto del minimo, come previsto dalla legge in caso di accertamento con adesione.
Come spiega una nota, grazie all’intesa "le controversie già instaurate presso le sedi giudiziarie competenti saranno reciprocamente e definitivamente abbandonate" e i soci Bell sono stati sollevati da ogni obbligo futuro.
I legali che hanno assistito Bell e i suoi azionisti sono stati lo studio Vitali Romagnoli Piccardi e associati, lo studio Zulli Tabanelli e associati e lo studio Ripa di Meana e associati.

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