Alimentari, operazione “Stop ai Prezzi” in Lombardia

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ALIMENTARI
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"Stop ai
prezzi" nelle
principali
catene di
distribuzione



(red.) A partire da lunedì 15 ottobre, le principali catene di distribuzione presenti con i loro punti vendita in Lombardia, e anche nella provincia di Brescia, hanno deciso di tener bloccati almeno per sei mesi (e fino a un anno) i prezzi di un centinaio di  generi alimentari e non solo di largo consumo. 
Scatta cioè in oltre 1.000 punti vendita l'operazione "Stop ai prezzi", voluta dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, e dell'assessore regionale al Commercio, Franco Nicoli Cristiani, che ha ricevuto l'adesione volontaria delle imprese e delle associazioni del sistema distributivo, adesione sancita dalla firma di un accordo.
"Stop ai prezzi" è un'iniziativa di dimensione unica in Italia: riguarda 156 ipermercati, 479 supermercati e più di 400 altri punti vendita (oltre 1,5 milioni di metri quadrati di superfici di vendita, pari all'80% del totale della grande distribuzione).
Sono impegnate nell' operazione "Stop ai prezzi" Auchan-Sma, Carrefour-Gs-Diperdì, Esselunga, Il Gigante, Finiper, Bennet, Iperal, Tigros, Coop, Italgros e l'Unione del Commercio. A questi operatori si aggiungeranno, nei prossimi giorni, anche Standa e Ikea.
I principali generi a prezzo bloccato sono quelli tipici della spesa di ogni famiglia:  pasta, riso, olio, salumi, latte, formaggi, zucchero, caffé, biscotti e merendine, ma anche prodotti per l'igiene personale, per la pulizia della casa e l'abbigliamento: ogni catena che ha aderito all'iniziativa ha liberamente individuato nell'ambito di tali generi  almeno 100 "referenze" (di fatto anche il doppio o il triplo), cioè 100 o più tipi di prodotti (e almeno 25 nel caso di piccoli negozi di vicinato).

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