Leno, è stato un tentato omicidio-suicidio?

Lina Maria Pintus, infermiera 55enne di Borgosatollo, avrebbe cercato di uccidere il figlio 33enne Davide, disabile, con un bisturi e quindi si sarebbe tagliata la gola.

ambulanza retro(red.) E’ un dramma familiare quello che si è consumato martedì 5 maggio a Leno, nel bresciano, protagonisti una madre e dun figlio, rinvenuti feriti su un’auto in sosta.
Lina Maria Primus, infermiera 55enne di Borgosatollo, ha tentato di uccidere il figlioDaniele Zuanelli di 33 anni con un bisturi da chirurgo, dopo averlo sedato con una potente dose di psicofarmaci, quindi ha tentato a sua volta di togliersi la vita tagliandosi la gola con la stesso strumento chirurgico, acquistato in una farmacia.
Perchè? E’ questa la domanda angosciante che fa da contorno a questa vicenda che il caso ha voluto non registrasse due vittime. I feriti, infatti, sono stati ricoverati in ospedale e non sarebbero in gravi condizioni.
A notare la presenza, attorno alle 13 di martedì, di due persone sanguinanti in una vettura posteggiata in via Striaga nel paese della Bassa bresciana, sono stati alcuni ragazzinini delle scuole medie che hanno dato l’allarme alla Polizia locale.
Sul posto sono intervenuti i vigili, i carabinieri di Leno e di Verolanuova, due autoambulanze e un’automedicalizzata da Manerbio.
Una volta migliorate le condizioni dei due feriti, gli uomini dell’Arma hanno proceduto con gli interrogatori dai quali è emerso che la donna si è assunta la responsabilità di quanto avvenuto.
Il pm ha disposto il fermo della 55enne con l’accusa di tentato omicidio. La donna è stata trasferita al Civile di Brescia dove si trova piantonata.
Il figlio è in osservazione all’ospedale di Manerbio. I carabinieri del Sis hanno effettuato i rilievi sulla Skoda teatro del dramma rinvenendo la siringa monouso utilizzata dall’infermiera per sedare il figlio, il quale, qualche anno fa, è stato vittima di un grave incidente domestico a seguito del quale, riportando un trauma cranico, ha rimediato gravi deficit motori.
Non solo, il 33enne, separatosi dalla moglie, avrebbe risentito della situazione a livello piscologico. Un quadro complesso e delicato nel quale sarebbe scaturita la decisione della donna di sopprimere il figlio e lei stessa.

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