Treni, alloggio per 300 senzatetto

(red.) I dormitori ci sono e il servizio è continuo. Ma i clochard bresciani sono troppi e tutti non riescono a trovare posto ogni sera. Così tanti rinunciano e preferiscono ricavarsi un posto per dormire sui vagoni in sosta in stazione.
A Brescia le forze dell’ordine e gli operai delle ferrovie ne hanno calcolati approssimativamente 300. Un’emergenza sociale certo, ma è allo stesso tempo un problema per i trasporti, dato che spesso ce ne sono alcuni ubriachi che non vogliono scendere e così causano notevoli ritardi. Mercoledì mattina l’ennesimo caso, con due corse saltate attorno alle sei e ritardi anche di un’ora accumulati per chi viaggiava verso Milano.
La dinamica è più o meno sempre la stessa: le motrici vengono accese quando gli ospiti dormono ancora. Si fanno i primi tentativi per farli sloggiare e si cerca di pulire dove è possibile, evitando magari insulti o aggressioni. Ma spesso non basta e il personale di Trenord e Trenitalia è costretto a chiedere l’intervento della Polfer per liberare i convogli. Il che implica ulteriori perdite di tempo e tensioni. Alcuni passeggeri dichiarano di averne visti scendere anche 50 da un solo vagone.
Certo un’ora di ritardo non si può paragonare con la perdita dell’abitazione, però all’allarme sociale, si somma il disagio di chi deve andare al lavoro ed è costretto ad arrivarci in ritardo e di malumore. Insomma in stazione ci si chiede fino a quando si andrà avanti così e se basterà l’estate per accantonare il problema. La sensazione è che il caldo non sarà sufficiente