San Zeno, bimba di due mesi muore nel sonno

(red.) Stava dormendo nel lettone, accanto a mamma e papà, quando il suo cuore ha cessato di battere ed i suoi piccoli polmoni di respirare. Una bimba di appena due mesi, figlia di immigrati residenti a San Zeno (Brescia) è deceduta per quella che sembrerebbe essere la cosiddetta “morte in culla”, un’eventualità tragica ed ancora inspiegata dalla comunità scientifica e che ha un’incidenza stimata, per similitudine con altri Paesi, che oscilla tra 0,7 e 1 per mille. In Italia questo fenomeno colpisce circa 300 bambini all’anno.
Quando la mamma della piccola si è accorta che la figlioletta non respirava, con il marito si è subito infilata in auto dirigendosi verso l’ospedale di Manerbio, sebbene la Poliambulanza fosse distante meno di un km dalla loro abitazione. Una scelta che potrebbe avere inciso sulla tempestività dei soccorsi e che si spiega con il fatto che la coppia, in precedenza, vivesse nella Bassa e che la donna avesse partorito proprio in quella struttura.
Una volta giunta al pronto soccorso pediatrico del nosocomio, le condizioni della neonata sono apparse disperate: il cuore era già fermo e i medici ed i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvarla. Sono stati disposti accertamenti medico legali per fare luce sulla tragedia che ha colpito la famiglia di immigrati.
L’ipotesi più accreditata resta quella della cosiddetta sindrome della morte improvvisa infantile, ma i carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno disposto un supplemento di indagini per escludere l’incidente domestico o altre ipotesi. Un atto dovuto, vista la delicatezza del caso.