Brescia, don Corazzina fa ammenda per la santa messa e si riconcilia con Tremolada

Il prete bresciano, "ammonito" dal vescovo per avere celebrato una santa messa in abiti da ciclista, ha promosso un atto penitenziale nella parrocchia di Fiumicello. Un gesto che vuole chiudere ogni polemica.

Brescia. E pace fu. Anzi, riconciliazione. Questa la parola con cui don Fabio Corazzina mette fine al dibattito sorto in seguito all’ammonimento ricevuto dal vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, per avere celebrato una santa messa in abiti da ciclista mentre stava effettuando un tour con “Per..corri la pace” delle Acli bresciane, in Sicilia.
Lo spiega così, il parroco pacifista bresciano, che non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda che lo ha visto protagonista e che ha diviso il mondo cattolico e non soltanto, in un post su Facebook: «Pochi giorni fa Papa Francesco nel suo viaggio in Canada incontrando le comunità parrocchiali ha detto: “La stessa parola riconciliazione è praticamente sinonimo di Chiesa. Il termine, infatti, significa “fare di nuovo un concilio”: riconciliazione, fare un concilio nuovo. La Chiesa è la casa dove conciliarsi nuovamente, dove riunirsi per ripartire e crescere insieme. È il luogo dove si smette di pensarsi come individui per riconoscersi fratelli guardandosi negli occhi, accogliendo le storie e la cultura dell’altro, lasciando che la mistica dell’insieme, tanto gradita allo Spirito Santo, favorisca la guarigione della memoria ferita. Questa è la via: non decidere per gli altri, non incasellare tutti all’interno di schemi prestabiliti, ma mettersi davanti al Crocifisso e davanti al fratello per imparare a camminare insieme”»

Don Fabio afferma di avere «accolto con gioia l’invito degli amici delle “Acli” e di “Percorri la pace” ad organizzare un momento di preghiera “Per la riconciliazione e la pace”, in programma mercoledì 28 settembre alle 18,30 presso la parrocchia di Santa Maria Nascente a Fiumicello.
L’atto penitenziale sarà accompagnato dal digiuno e da una raccolta fondi per i progetti educativi dell’oratorio e «L’albero delle storie» di Scampia.

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