Sistema sanitario, medici “Siamo tutti Ippocrate” scrivono al Capo dello Stato

Anche medici bresciani nel movimento che chiede a Mattarella un appoggio per ricostruire il servizio sanitario.

(red.) Il territorio bresciano nelle ultime settimane e alle prese con la seconda ondata della pandemia da Covid-19 ha visto i camici bianchi ritrovarsi in un presidio di protesta sulle scale dell’ospedale Civile cittadino. Un modo per chiedere di essere considerati e che la gestione dell’emergenza sia più organizzata. In seguito a quei presidi, i medici bresciani che aderiscono a “Siamo tutti Ippocrate” hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo il suo appoggio per ricostruire il sistema sanitario pubblico.

“Dietro ai volti di questa foto non c’è la sofferenza di migliaia di medici e operatori sanitari che hanno curato e accudito con passione centinaia di migliaia pazienti Covid durante la terribile pandemia, ma il dolore per essersi sentiti abbandonati ben prima dell’emergenza e soprattutto la preoccupazione di esserlo ancora di più dopo. I medici possono perdonare gli errori che la politica sanitaria ha commesso finora, nonostante i numerosi, preventivi richiami della classe medica – scrivono – ma ora si aspettano una netta inversione di rotta rispetto alla cattiva gestione della sanità locale, regionale e nazionale degli ultimi decenni. Se per quella locale il nostro impegno collaborativo con i dirigenti in loco può in parte permetterci di ricostruire una sanità migliore, abbiamo invece bisogno del suo aiuto affinché si riorganizzino, con risorse, capacità e indipendenza, le sanità regionali e soprattutto quella nazionale, scandalosamente sottofinanziata.

E’ mortificante lo stanziamento di 9 miliardi per la sanità sui 196 del Recovery Plan. Da anni noi medici paventiamo un futuro della sanità a due velocità: quella per i ricchi e quella per i poveri. Quando il malato potrà tornare a essere paziente di chi si prende cura di lui e non cliente dell’azienda che pare abbia messo al centro dell’interesse il profitto e non la cura? A quando un riproporzionamento tra sanità pubblica e privata? Egregio Presidente i medici che Le stanno scrivendo non sono guidati da partiti né da sindacati, ma solo dalla deontologia professionale.Edall’amoreperlavitaelasalute degli altri. Ora più che mai siamo tutti bisognosi del suo aiuto. Siamo tutti Ippocrate. In questo momento anche Lei”.

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