Rigamonti, bando, australiani pronti a chiedere danni

Il sindaco Del Bono oggi incontrerà i capigruppo di opposizione per la questione. Sul tavolo anche la proposta di Cellino di dare una semplice sistemazione.

(red.) Quella di oggi, lunedì 18 febbraio, potrebbe essere una prima giornata importante dal punto di vista della questione dello stadio Rigamonti di Brescia. Infatti, il sindaco Emilio Del Bono, come aveva annunciato, incontrerà i capigruppo di opposizione per discutere il tema. E al centro c’è proprio la sistemazione o realizzazione di un nuovo impianto, ma anche l’emergenza di dover far giocare le rondinelle in caso di promozione in serie A. E nel frattempo a palazzo Loggia, però, è arrivata una lettera piccata da parte della cordata australiana interessata all’operazione e dopo aver appreso della possibilità di sospendere o cancellare il bando.

John Caniglia e soci si riferiscono proprio alla raccolta delle manifestazioni di interesse che era stata lanciata, ma che ora rischia di restare in standby anche dopo le dichiarazioni del presidente Massimo Cellino. Lui, infatti, si dice disposto a investire circa 10 milioni di euro per sistemare e rendere adeguato l’impianto, lasciando al futuro altre soluzioni più strutturali. E a questo punto gli australiani sono pronti a chiedere i danni alla Loggia. “Nel caso quanto scritto risultasse corrispondente alla realtà, saremmo sorpresi e negativamente colpiti dall’eventuale improvviso ed inspiegabile cambio di posizione. Il bando non solo era stato annunciato a dicembre, ma era stato confermato con la delibera della giunta n. 16 del 23 gennaio 2019 contenente ‘indirizzi in merito alla realizzazione e gestione di un nuovo stadio comunale’. La stampa riportava la conferma da parte del Comune dell’imminente pubblicazione del bando, annunciata entro i primi giorni di questa settimana.

Abbiamo selezionato un team di professionisti per essere pronti a presentare, nei termini previsti dal bando, un idoneo studio di fattibilità, comprensivo del piano economico-finanziario. Questa procedura – continua la lettera – richiede che la Loggia indichi le condizioni della concessione (durata del diritto di superficie ecc.), senza le quali non è possibile redigere un serio piano economico-finanziario. Una decisione del Comune di procedere diversamente risulterebbe in contrasto con le dichiarazioni e indicazioni fatte alla nostra società al fine di farci investire tempo e risorse. Ci riserviamo il diritto di richiedere il rimborso di tutti i costi sostenuti per presentare il progetto, incluso il tempo allocato per la preparazione della documentazione richiesta (finora diverse migliaia di ore di lavoro), fatto salvo ogni ulteriore diritto”.

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