Europa incerta, Green Hill può riaprire?

La Commissione mette in mora l'Italia per l'allevamento. Ma l'Ue parla di leggi su sperimentazione troppo strette. Nuovi spiragli per allevamento?

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green hill blitz beagle(red.) Da una parte la messa in mora dell’Italia per opera della Commissione Europea per l’allevamento bresciano di cani beagle Green Hill di Montichiari, attualmente chiuso. Ma dall’altra, l’Unione Europea ritiene che lo stesso Belpaese abbia leggi troppo restrittive nella sperimentazione sugli animali. Questo vuol dire che, se dai vertici europei dovesse arrivare una pressione al Governo italiano per modificare la normativa, questo potrebbe cambiarla. E quindi Green Hill si potrebbe riabilitare. Il caso è segnalato da Bresciaoggi. La Marshall Bioresources, azienda americana proprietaria dello stabilimento di Montichiari, potrebbe trovare degli spazi tra le maglie più larghe della nuova possibile legge e tornare a sperimentare sugli animali.
Nonostante Bruxelles affermi il divieto di eseguire esperimenti da laboratorio su cani e gatti usati come cavie. L’allevamento è finito al centro di un’inchiesta e delle polemiche di numerose associazioni animaliste che poi avevano portato al blitz per condurre all’esterno i cani e affidarli alle famiglie. L’indagine era sfociata nel processo per maltrattamento e uccisione di animali che ha visto condannati in primo e secondo grado la titolare della società Ghislaine Rondot, il veterinario Renzo Graziosi e il direttore Roberto Bravi. Nel caso in cui a breve si dovessero riaprire nuovi spiragli sull’apertura di Green Hill, non più sotto sequestro, i tre non potrebbero far parte del direttivo. Infatti, non possono svolgere alcun allevamento fino al 2017.

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