Garda e Valsabbia, giro di vite contro alcol

A Salò il sindaco si dice pronto a chiudere gli Happy Blue Hour del giovedì. In valle si vieta vendita e incentivo al consumo nelle feste di paese.

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alcol(red.) Garda e Valsabbia sono pronti a mettere in campo un giro di vite contro l’abuso di alcol, soprattutto tra i giovani. A Salò, nel bresciano, per esempio, ogni giovedì sera va in scena “Happy Blue hour” per gustare dei drink e passare qualche ora insieme. Ma la tradizione da movida rischia di creare problemi di sicurezza. Tanto che ogni volta vengono chiamati agenti di polizia locale, di Stato, carabinieri e Guardia di Finanza soprattutto alla Fossa e in piazza Cavour. E il sindaco Gianpiero Cipani, dopo aver incontrato i gestori dei bar, potrebbe essere pronto a chiudere. A incidere e dare effetti positivi sulla stagione turistica del paese, secondo il primo cittadino, non sono gli Happy Blue Hour ma diversi altri eventi. Di fatto è una tradizione che già c’era quando si è insediato, ma potrebbe sospenderla in casi di sicurezza.
L’alcol, infatti, sarebbe tra le cause principali di chi va in coma etilico o si rende protagonista di risse che richiedono l’intervento delle forze dell’ordine. Il sindaco punta anche il dito contro gli stessi bar per la musica diffusa e che favorirebbe nei clienti la voglia di andare oltre le righe. Anche se i gestori sottolineano che spesso gli eventi accadono anche dopo la chiusura dei locali. Quindi il primo cittadino chiede di cambiare registro e minaccia la chiusura. In Valsabbia, invece, si dà la guerra agli shottini, i bicchierini carichi di superalcolici e da bere in un sorso. Barghe, Odolo, Preseglie, Sabbio Chiese, Agnosine e Bione vieta la vendita nelle feste di paese, altrimenti i Comuni non concederanno più il patrocinio. Non a caso i rispettivi consigli comunali hanno approvato dei regolamenti per spegnere la musica a una certa ora, sorvegliare, non vendere superalcolici e non incentivare il consumo.

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