Ddl Del Rio: “Incostituzionale e costoso”

Lo ha detto il presidente della Regione Maroni. "Se sarà approvata la legge per l'abolizione delle province, ricorreremo alla Corte costituzionale".

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(red.) Incostituzionale e costosa.
Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni boccia senza appello la riforma del sistema delle autonomie contenuta nel cosiddetto ‘decreto Delrio,’ su cui è in corso un dibattito anche a Brescia. «Non lo dico solo io»,  ha spiegato il governatore, conversando con i giornalisti a margine di un convegno al quale ha partecipato nella mattina di domenica 26 gennaio a Milano, «ma diversi costituzionalisti e pure la Corte dei conti, secondo la quale, questa riforma, per come è stata disegnata, aumenta i costi e genera caos istituzionale».
Il numero uno di Palazzo Lombardia ha puntualizzato di non essere contro le riforme. Ma, ha specificato,che se si vogliono fare, si devono fare bene. «A mio modo di vedere, si deve passare da una riforma della Costituzione. Ci sono dei precedenti, dai quali si può ripartire, come la riforma varata nel 2006, quella nota come ‘Devolution’. O altre proposte, come quella di lasciare alle Regioni la competenza esclusiva sulle materie che attualmente esercitano in maniera ‘concorrente’ con lo Stato e di lasciare, sempre alle Regioni, la definizione delle ‘aree vaste’. In questo modo si risparmierebbero soldi e si supererebbe la questione delle Province».
Sul futuro delle Province, Maroni ha ribadito che si può pensare alla sostituzione degli attuali Enti con aree omogenee, ma ha chiarito che, a suo modo di vedere, devono essere le Regioni a dire che cosa va fatto e come va fatto. Inoltre si dovrebbe procedere per via costituzionale, perchè le Province sono previste dalla Carta. «La Corte dei conti ha già detto che non si possono abolire per via ordinaria, lo stesso ha fatto la Consulta. Ma il Governo centrale persevera nel procedere in questo modo. Se verrà approvata questa legge, faremo ricorso alla Corte costituzionale e la faremo abolire».
Sugli aumenti di imposizione fiscale da parte degli Enti locali a causa dei continui tagli ai trasferimenti decisi da Roma, il presidente lombardo ha rilanciato sul fatto che ai Comuni devono essere lasciati i loro soldi. «I municipi lombardi hanno nelle loro casse 8,5 miliardi di euro che non possono essere spesi per colpa del Patto di stabilità, che io chiamo Patto di stupidità, perchè questa è la giusta accezione. Sono Comuni virtuosi, che si ritrovano a essere ‘cornuti e mazziati’, perchè risparmiano, ma il frutto del loro impegno viene preso e portato a Roma. Senza fare gradi cose, basterebbe una piccola modifica al Patto di stabilità e si potrebbero risolvere tutti i problemi dei nostri Comuni»

 

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