Rolfi: “Movida? Ordinanza ridicola”

Per il segretario provinciale della Lega, le misure della Giunta Del Bono sono "banali ed incoerenti". "Le mie proposte vennero ribattezzate 'ordinanza antighetto'".

(red.) «Siamo al limite del paradosso. Alcuni anni fa per aver cercato di porre un freno al dilagare di risse, schiamazzi etc. dovuti al proliferare di clandestini, immigrati perditempo e spacciatori in via delle Battaglie, tutti gravitanti intorno a kebab e a negozi alimentari etnici della zona, inventai un’ordinanza, motivata anche da diversi episodi del genere, per ridurre l’orario di queste attività, aperte di fatto tutta notte in virtù delle liberalizzazioni. All’epoca venni, ovviamente, bollato come razzista e xenofobo da chi battezzò dell’ordinanza come “ordinanza antighetto”».
Ad affermarlo è il segretario provinciale della Lega Nord Fabio Rolfi, che stigmatizza il provvedimento urgente emesso dalla Loggia nella giornata di mercoledì 24 luglio per contrastare i fenomeni di disturbo e quiete pubblica al Carmine.
«Quelli che oggi intervengono con una ordinanza talmente banale che pure un bambino della quinta elementare avrebbe fatto sul problema “movida” anticipando la chiusura dei locali all’una di notte nei week end, proprio nel bel mezzo della stagione estiva.  A parte l’incoerenza evidente, ma questa non fa più notizia ormai, la vera notizia è la totale incapacità propositiva. Occorrevano i saggi per arrivare a partorire questa grande idea? La giunta Del Bono non era la giunta che doveva far dimenticare “la peggior giunta dal dopoguerra ad oggi” guidata da Paroli?” Ed affronta un problema complesso e moderno come il tema della gestione della “caratterizzazione universitaria e giovanile” di un intero quartiere risanato grazie al mix di politiche decennali portate avanti da due giunte comunali di orientamento contrapposto (Corsini e Paroli), con le ordinanza repressive? Ma non erano  contro la politica “securitaria” del vice sindaco sceriffo? Non erano quelli della “sicurezza partecipata”?»
«Per quanto mi riguarda» ha aggiunto Rolfi «sosterrò le ragioni dei commercianti, giovani che hanno avuto coraggio investendo migliaia di euro, creando posti lavoro (la cosa più sacra che oggi va difesa) che hanno cambiato il volto del cuore cittadino, che hanno creduto nello sviluppo universitario del centro storico promesso dai sindaci di turno (ed un quartiere universitario è anche un quartiere che vive di notte, basta guardare e visitare le città europee..)».
Per il segretario bresciano del carroccio «Ne vedremo delle belle, non so se il sindaco ed i suo “saggi” (su alcuni di questi a breve fornirò ai lettori notizie interessanti, che poi così saggi non sono…) sono consapevoli delle conseguenze di questa ordinanza sotto il profilo dell’impatto economico, dei gusti dei consumatori e dei contenziosi che può sollevare (in tal senso le decisioni dei magistrati sono spesso contraddittorie ed anche a Brescia abbiamo esempi..)».
Rolfi ha anche annunciato che sosterrà «le ragioni dei commercianti senza dimenticare le ragioni dei residenti che ci sono ma non posso essere ricercate azzoppando una parte, ma trovando e ricercando altri strumenti come ad esempio gli investimenti sui doppi vetri (perché il comune  non mette a disposizione risorse per fare questi investimenti se realmente vogliamo fare qualcosa di concreto?) o ancora  pedonalizzando nelle ore serali o intervenendo nelle sedi opportune affinché siano emanate norme di legge che consentano ai sindaci di gestire questi fenomeni anche sotto il profilo urbanistico».
«Farò la mia parte in Regione» ha concluso Rolfi «per una legge regionale sulla “Movida”, ma nel frattempo dico no all’idea di una città che intende tornare indietro, che punisce chi investe e crea lavoro, ed ad un sindaco che fa l’opposto di quello che ha promesso».

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