Inquinamento, le richieste delle associazioni

Codisa e ChiariAmbiente fanno il punto della situazione alla vigilia dell'arrivo della commissione regionale per il caso Caffaro. "Serve più attenzione".

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(red.) In attesa che arrivi a Brescia la commissione  del consiglio Regionale della Lombardia per approfondire il “caso Caffaro” e per cercare di porre fine ai tragici ritardi nell’avvio delle bonifiche, le associazioni ambientaliste Codisa e ChiariAmbiente avanzano alcune richieste.
Partendo dai presupposti della grave situazione ambientale di Brescia e dintorni, le associazioni chiedono alla Regione Lombardia di acquisire e diffondere con urgenza l’esperienza bresciana di riduzione delle diossine in tutte le provincie; di introdurre, come già realizzato dalla regione Puglia, la riduzione degli inquinanti pericolosi e la valutazione sanitaria; di eseguire analisi sistematiche sulla salute dei cittadini nei pressi delle aree industriali; di attuare il Piano di controlli sugli inquinanti pericolosi di origine industriale previsto dall’ARPA nel gennaio del 2010 modificando la zonizzazione prevista dalla delibera della Giunta Regionale n. 2605 del 30/11/2011.
Alla Provincia di Brescia, gli ambientalisti chiedono di recepire nelle prossime A.I.A. le buone pratiche dell’accordo bresciano (riduzione del limite delle diossine e delle polveri e campionatori in continuo); di richiedere all’Arpa continui monitoraggi in tutte le matrici ambientali sulle aree a rischio di insalubrità e su tutte le aziende che emettono sostanze pericolose per la salute; di costituire una commissione provinciale sulle politiche ambientali e sull’ analisi della situazione sanitaria provinciale aperta anche alle associazioni ambientaliste.
A tutte le istituzioni, si chiede di trovare i fondi (anche europei) per le bonifiche necessarie a risanare i siti inquinati, riportando in luce la nostra situazione non meno grave di Marghera e Taranto, oggi all’attenzione di tutti; agli imprenditori bresciani, di avanzare nella direzione intrapresa dal consorzio Ramet; ai tutti i complessi industriali, di applicare al meglio le disposizioni di riduzione delle emissioni pericolose; alle Trafileria Carlo Gnutti di Chiari, di adeguarsi al più presto ai nuovi limiti di emissione promessi per il 2013 e nello stesso tempo di ridurre le emissioni nelle acque che vengono utilizzate in agricoltura.

 

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