‘Menù per l’estate’, “Labolani distratto”

L'assessore al Commercio e Marketing, Maurizio Margaroli, replica al collega in Loggia: "Mai usate risorse tratte dal bilancio, iniziativa pagata dai soggetti attuatori".

(g.g.) “Le risorse per i “Menù per l’estate” è meglio che siano utilizzati per le ‘vere necessità’? Il mio collega Mario Labolani parla un po’ a vanvera e in questi cinque anni è stato distratto da altre cose”.
L’affondo e la replica alle parole dell’assessore al Centro al Comune di Brescia vengono da Maurizio Margaroli, titolare dell’assessorato al Marketing in Loggia che, in un’intervista a quiBrescia.it, ha voluto puntualizzare la situazione relativa al progetto estivo di intrattenimento serale per la città, togliendosi pure qualche sassolino dalla scarpa.
“Vorrei dire al mio collega che forse non si è accorto che, in questi cinque anni, l’iniziativa è stata sostenuta non da risorse attinte dal bilancio comunale, ma da quelle messe a disposizione dal ‘Tavolo per lo sviluppo delle attività del territorio’ e dalle associazioni di categoria bresciane, Confesercenti in primis”.
“Le attività”, ha evidenziato l’assessore al Commercio e Marketing, “sono state pagate dai soggetti attuatori, noi, come Comune, abbiamo fatto da cassa di risonanza, da facilitatori, mettendo a disposizione le conoscenze e gli strumenti tecnici per realizzare le serate, che, ribadisco, non sono state pagate dalla Loggia”.
E i “risultati positivi solo per alcuni” di cui ha parlato Labolani? Margaroli ha voluto ribadire che “non si è trattato di favorire politicamente qualcuno, ma la possibilità di aderire al progetto è stata data a tutti, tant’è che i locali che non avevano aderito subito lo hanno fatto dopo, a seguito dei riscontri ottenuti”.
“Menù per l’estate” ‘soffre’ dell’affaire movida al Carmine? “Sicuramente la questione ha creato qualche maldipancia, ma”, ha precisato Margaroli, “io non ho mai detto che l’iniziativa verrà soppressa, ho solo espresso il mio eventuale rammarico se, quest’anno, non trovasse spazio”. Per l’assessore si potrebbe pensare di organizzare l’evento, “che comunque aveva una rigida regolamentazione, dato che alle 23 la musica cessava tassativamente e si svolgevano controlli in merito”, magari “escludendo le zone critiche dove la gestione dell’ordine pubblico è più problematica”.
“Il problema della movida”, ha chiosato, “è un problema di educazione e non è certo con la patente a punti proposta da Mario Labolani che la situazione potrà essere risolta. “Le regole non le fa l’assessore, ma sono già iscritte nel regolamento comunale e anche in quello della legislazione italiana. Anche perchè”, ha continuato Margaroli, (che ha precisato che “a differenza del collega io non sono in campagna elettorale”), “molti locali del centro si sono giù autoregolamentati, anticipando l’orario di chiusura, sebbene la legge consentirebbe loro di restare aperti 24 ore su 24”.
Con il sindaco Paroli, ha spiegato ancora Margaroli, “c’è stato un confronto sul percorso positivo intrapreso per rendere Brescia più viva, più bella e più accogliente e “Menù per l’estate” faceva parte di questo progetto”. “Un’iniziativa che cessa alle 23 non credo possa dare fastidio”.

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