Pontevico, “centro islamico: no assemblee”

Per il primo cittadino pontevichese la struttura di via Brescia che ospita l'associazione senegalese “Cheikh Ahmadou Bamba” deve rimanere solo una sede istituzionale.

(red.) Niang Cheikh, presidente dell’Associazione culturale senegalese “Cheikh Ahmadou Bamba” di Pontevico (Brescia), sta cercando una mediazione, un punto di contatto con l’Amministrazione leghista del sindaco Roberto Bozzoni, assicurando che mai è stato chiesto di ampliare la sede di vi Brescia, ma solo una ristrutturazione, necessaria per adeguare il centro alle normative sulla sicurezza. Nel progetto era prevista la demolizione dei garage esterni per accorparli all’edificio principale.
Nel 2008 la comunità islamica di origini africane ha presentato in Municipio un progetto di riqualificazione propria sede, acquistata nel 1997 per 1 miliardo e 200 milioni di vecchie lire. Con Primo Generali, allora sindaco di Pontevico, fu sottoscritta una convenzione inserita poi nel Pgt che prevedeva, oltre alla ristrutturazione dell’edificio, la chiusura dell’ingresso principale di via Brescia, spostato in zona est, e la creazione di un parcheggio ad uso pubblico da 100 posti auto e quattro pullman, collegato a via 28 Maggio con una nuova strada.
I lavori, tutti a spese della comunità senegalese, si erano resi necessari a causa dei problemi alla viabilità emersi durante le feste organizzate dall’associazione culturale che, unica nella provincia di Brescia, raccoglie spesso centinaia di persone.
I problemi alla viabilità sono stati ammessi dallo stesso Niang Cheikh, il quale ha rimarcato come la convenzione sottoscritta nel 2008 con il Comune ora non ci sia più. La comunità senegalese si è detta disposta a trovare una soluzione, sempre a sue spese.
L’intesa con la Giunta Generali aveva, infatti, scatenato le proteste della Lega Nord che nel 2008 ha organizzato una manifestazione contro il centro senegalese, guidata da Mario Borghezio. Il sindaco Bozzoni durante la campagna elettorale del 2009 (che lo ha visto vincitore) promise di chiudere il centro entro tre mesi.
Secondo Bozzoni, i senegalesi avevano chiesto di ampliare i volumi e costruire un piano in più, ma la sua Amministrazione non glielo ha concesso. Di questo progetto, però, non esiste traccia, almeno secondo Niang Cheikh, Primo Generali e Augusto Gambaretti, ex vicesindaco della Giunta Bozzoni, che nel 2009 aveva avviato le trattative con la comunità islamica per lo spostamento dell’area feste in zona industriale.
Bozzoni, ammettendo la coerenza e la correttezza di Niang, dice che il Comune punta ad una convenzione molto stringente. La sede di via Brescia rimarrebbe solo un luogo istituzionale, senza nessun utilizzo da parte delle utenze. Anche per le feste ci sono diverse ipotesi in campo che saranno prese in esame e valutate. Qui si aprirà una partita che andrà ben oltre i confini comunali di Pontevico. Infatti, oltre all’area industriale del paese, il sindaco sta vagliando ipotesi che potrebbero coinvolgere i Comuni di Milzano e Alfianello. I contatti sono già stati avviati. Ora bisognerà vedere quale sarà la reazione degli interessati.

 

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