Bigio, “Noi disabili e la protesta non politica”

Il Comitato "Cittadini come tutti" ha replicato alle parole del sindaco Paroli che aveva bollato come "azione preelettorale" la manifestazione in piazza Vittoria.

(red.) Una “Lettera aperta al sindaco Adriano Paroli” del Comitato “Cittadini come tutti” (cui aderiscono Aderiscono al Comitato le Associazioni: Aias (Ass. Italiana Assistenza Spastici) – Alleanza Salute mentale – Anffas(Ass. Famiglie persone con disabilità intellettiva e relazionale) – Diabete Brescia – Slow Time – Uici(Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) – Uildm, Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare) che, nei giorni scorsi, ha inscenato una protesta in piazza Vittoria contro la ricollocazione della statua del Bigio, per la quale l’amministrazione comunale di Brescia ha stanziato 150mila euro. Soldi che, secondo “Cittadini come tutti” potevano essere meglio utilizzati.
Paroli aveva affermato, commentando la manifestazione, “Che i tre candidati alle primarie abbiano portato i disabili in piazza o che viceversa siano stati i disabili a portare i candidati in piazza, è stato sbagliato nei confronti di una città che fa tantissimo per loro. Con Gloria Gobetti ho lavorato a fondo in questi anni, siamo stati, siamo e saremo attentissimi alla disabilità nella nostra città. Dispiace quello che è successo”.
Le parole del sindaco uscente non sono piaciute al Comitato che ha replicato con una missiva, che pubblichiamo integralmente.

Egregio signor Sindaco,
siamo sempre noi, quelli ingrati nei confronti della Sua Amministrazione, irrispettosi verso la nostra Città e, perché no, anche un po’ stupidi e disinformati…
Le scriviamo queste poche righe per tranquillizzarLa: non è stato nessun “richiamo della foresta” pre – elettorale a spingerci a manifestare pubblicamente il nostro disagio in piazza Vittoria, dimostrando poco riguardo (ma verso chi?) forse per aver esibito i nostri corpi non perfetti, la nostra diversità, pretendendo addirittura che venga riconosciuta e rispettata.
Semmai, a spingerci è stata la frustrazione per il mancato confronto con Lei, visto che dal 12 marzo siamo in attesa di una Sua risposta alla nostra richiesta urgente d’incontro, convinti ed ostinati assertori della necessità di un contradditorio istituzionale il più possibile costruttivo sui temi delle politiche sociali a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Peccato che in questi ultimi due anni il confronto con la Sua Amministrazione si sia dimostrato sempre difficoltoso ed assolutamente tardivo il coinvolgimento su scelte che stanno condizionando pesantemente le nostre esistenze.
Emblematica, in tal senso, la totale indifferenza (o sollievo?) con la quale è stata accolta dalla Sua Giunta la sospensione dell’operatività della Consulta Vita sociale, organismo di partecipazione previsto dallo Statuto comunale, inattiva da gennaio come segnale di protesta verso l’Amministrazione da parte delle Associazioni di volontariato bresciane che in essa si identificavano.
Siamo assolutamente convinti, signor Sindaco, che sostenere la non autosufficienza non possa essere prerogativa né del centro destra, né del centro sinistra, ma più semplicemente una priorità per chiunque affermi di amministrare bene e con equità la nostra Città.
Anche per questo, non è bello che chi ci governa pretenda la gratitudine dei suoi cittadini: si interroghi, semmai, se abbia fatto quanto necessario per sostenere davvero tutte le fragilità, dando la precedenza alle spese indispensabili (all’uopo vorremmo citare l’aurea legge “I.N.S.” di nonna Pina: prima l’Indispensabile, poi il Necessario e, se ne avanza, il Superfluo).
Quello che abbiamo denunciato con la nostra iniziativa contro il ritorno del ‘Bigio’ in piazza Vittoria è che il rispetto verso le persone con disabilità, garantendo esistenze dignitose per noi e per le nostre famiglie, si deve tradurre in azioni concrete e buone prassi.
Noi, signor Sindaco, indicavamo la luna: non mortifichi le nostre intelligenze guardando solo il dito.

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