Rovato, “La verità sui sacchi di amianto”

Il sindaco Roberta Martinelli: "Il comune era a conoscenza del problema sin dal 27 febbraio, quando ha ricevuto una missiva da Brebemi".

(red.) “Lo scorso 22 marzo alle 10,33 il consigliere di minoranza Angelo Bergomi ha inoltrato al Comune di Rovato una mail in cui segnalava la presenza di vari sacchi con la scritta amianto accatastati a ridosso del cantiere Brebemi di Bargana di Rovato. Lo ringraziamo, come fatto nei giorni scorsi, per l’attenzione all’ambiente. Ci chiediamo, però, come mai il consigliere non abbia atteso una risposta ma abbia immediatamente contattato alcuni media, tra cui il Corriere della Sera e altri quotidiani locali”.
La dichiarazione arriva da Roberta Martinelli, sindaco di Rovato, nel bresciano, che ha sottolineato: “Il comune era a conoscenza del problema sin dal 27 febbraio, quando ha ricevuto una missiva da Brebemi, che ha comunicato di avere rinvenuto “terreno di riporto frammisto a materiali di varia natura, sotto il sedime dell’attuale strada Provinciale di Brescia numero 16 nell’are circoscritta dai mappali 154-156-42-160, ovvero alla Bargnana. Brebemi ha anche specificato che tra i frammenti c’era dell’eternit e che il materiale era stata abbandonato da terzi. Oltre che a noi la letetra è stata inviata epr conoscenza ad Asl ed Arpa”, ha aggiunto il primo cittadino. “Per questo motivo Brebemi ha fermato temporaneamente il lavoro di modo da smaltire il materiale a suo carico, per non rallentare l’esecuzione della nuova autostrada”.
Il sindaco Martinelli ha avuto conferma della decisione della società Brebemi anche da una seconda lettera, ricevuta il 5 marzo e inviata per conoscenza anche all’Arpa. Quando ha ricevuto la comunicazione del consigliere di minoranza il comune  ha sollecitato la società, che ha poi rimosso e smaltito i sacchi”. “Noi sapevamo che la rimozione era prevista in tempi brevi. Le tante segnalazioni, seguite agli articoli di giornale ci hanno costretto a fare pressioni su Brebemi, che invece ha agito in modo del tutto corretto. In futuro speriamo”, ha concluso Roberta Martinelli, “che non si creino allarmismi sociali prima di un fattivo confronto e prima dei necessari chiarimenti”.

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