Macello, ‘felice che tale porcata non si realizzi’

Il sindaco di Leno Pietro Bisinella (Pd) al contrattacco dopo le accuse di Rolfi (Lega) e Zaltieri (Lista civica Ambrosoli) sullo stop al sito produttivo a Manerbio.

(red.) Risponde in maniera netta e provocatoria alle accuse lanciate da Fabio Rolfi e all’appello di Renato Zaltieri sulla vicenda del megamacello di Manerbio il sindaco di Leno Pietro Bisinella, invitandoli entrambi alla conferenza stampa indetta per giovedì verso le 12 presso il Comune di Leno, “dove distribuiremo tutti i documenti ufficiali relativi alla questione”.
“Li invito pubblicamente”, ha spiegato Bisinella, “a prendere visione dei documenti dove è scritto nero su bianco che chi aveva il potere di promuovere o bocciare la proposta di costruzione del megamacello non è certo il Comune di Leno, ma ovviamente quello di Manerbio e la Provincia di Brescia. Si sta cercando un capro espiatorio per mascherare le lacune e le imprecisioni che hanno portato alla bocciatura del progetto, chi non ha fatto il suo mestiere non siede certamente in Comune a Leno”.
“Io”, ha continuato Bisinella, “ho fatto come sempre, solo il mio dovere, presentando in sede di Conferenza di Servizi un memoriale nel quale chiedo garanzie e certezze rispetto alla compatibilità ambientale dell’impianto e alle ricadute sulla salute dei cittadini, sulla viabilità e sulla dimensione occupazionale, come del resto avevano fatto ARPA e ASL. Se le risposte non sono arrivate e il signor Pini ha deciso di andarsene, la colpa è di chi ha sbagliato l’iter procedurale (Giunta Pdl – Lega di Manerbio) e di chi non ha saputo fornire i doverosi dettagli tecnici ( il signor Pini stesso e la sua equipe).”
“Non sarò mai tra i sindaci che “svendono” il proprio territorio in barba ai  cittadini e ne sono fiero. Non cedo ai ricatti e sono prontissimo a qualsiasi confronto in qualunque sede, pubblica o istituzionale. Sono felice che tale ennesima “porcata” nella bassa non si realizzi”, ha chiosato il segretario provinciale del Partito Democratico, “ma non sono mai stato contrario a priori, ho semplicemente agito chiedendo chiarezza per la mia gente e per la mia terra, se qualcuno pensa che la bassa possa essere facile terra di conquista per affari mascherati con l’offerta di posti di lavoro, si sbaglia di grosso”.

 

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