Roncadelle, casa ai profughi? “No” del paese

Fa molto discutere la scelta del Comune di assegnare ai rifugiati un appartamento confiscato alla criminalità organizzata. "Si poteva dare a una famiglia locale".

Più informazioni su

(red.) La mela della discordia è rappresentata da un appartamento di via Nikolajewka, un tempo utilizzato dalla malavita, che il Comune di Roncadelle ha assegnato a quattro profughi provenienti dal Nord Africa, persone che fuggono da zone martoriate dalla guerra e caratterizzate dalla più totale miseria.
I quattro entreranno nella loro nuova casa sabato prossimo e saranno seguiti con un apposito progetto. L’iniziativa del Comune ha però trovato la ferma opposizione di molti roncadellesi, convinti che la struttura dovesse essere assegnata ad una famiglia locale bisognosa. Gli abitanti del paese bresciano hanno però precisato che la loro protesta non ha assolutamente nulla a che vedere con il razzismo, ma è dovuta dalla particolare situazione di crisi che ha investito anche molte famiglie del posto, le quali dovrebbero essere maggiormente tutelate dalle proprie istituzioni.
Dubbi vengono sollevati anche da Bruno Fialdini, consigliere di opposizione del gruppo “Roncadelle Innanzitutto!” che, stante la condizione di disagio in cui versano molte famiglie e anziani del paese, ha ritenuto la decisione del Comune decisamente fuori luogo.
Le critiche non spaventano il sindaco Michele Orlando che ritiene quello fatto dalla sua Amministrazione un atto di responsabilità da parte di un Comune che da tempo ha aderito allo “Sprar” (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ma che fino ad ora non aveva ancora dato un contributo concreto.
Il sindaco ha affrontato anche la questione del costo dell’appartamento, precisando che il Comune non pagherà la casa, quindi non saranno utilizzati soldi pubblici. Infatti, sull’immobile grava un’ipoteca di 90 mila euro, ma con la banca si è trovato un accordo per chiudere la partita a 60 mila euro. Cifra che non sarà comunque coperta con denaro pubblico perché il Comune è in attesa di un contributo regionale che coprirà l’esborso. Per quanto riguarda i bisogni dei roncadellesi, Orlando ricorda che il Comune gestisce direttamente 43 appartamenti, ai quali si sommano quelli gestiti dall’Aler, per un totale di 60 unità abitative. Dunque un impegno forte e concreto verso i propri cittadini.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.