Rolfi: “Del Bono ricorda Cetto la Qualunque”

Il vicesindaco e assessore alla sicurezza risponde alle polemiche suscitate dal comitato elettorale del candidato del Pd. "Poche idee, ma confuse".

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(red.) “Del Bono? Ricorda Cetto La Qualunque”.
Così, Fabio Rolfi, segretario provinciale della Lega Nord, vicesindaco e assessore alla Sicurezza del  Comune di Brescia, ha replicato alle critiche avanzate dal comitato di Emilio Del Bono in merito alla  presenza di spacciatori nei pressi della sede del comitato del Pd di corso Garibaldi e alla presunta crescita  di insicurezza in città. “Se Del Bono non fosse candidato al ruolo di sindaco, la sua incoerenza sarebbe quasi  divertente”, ha dichiarato Rolfi, “un giorno ci critica per aver speso troppi soldi  in materia di sicurezza per assumere vigili e realizzare nuove sedi della Polizia locale. Il  giorno successivo riscopre il problema della criminalità e denuncia la presunta assenza  delle forze dell’ordine. Poche idee, ma confuse”.
Secondo Rolfi, il candidato sindaco del Pd alle amministrative del 2013 ricorda  Cetto La Qualunque che nella foga di voler  criticare a prescindere, si contraddice nelle proprie banalità. “Noi sul tema della sicurezza ci siamo esposti parecchio, potenziando la  Polizia locale e trasformandola in un corpo in grado di collaborare con le forze  dell’ordine e di effettuare arresti, sgomberi e sequestri in quantità neppure  lontanamente paragonabili a quelle registrate durante l’amministrazione dell’ex sindaco  Corsini, per il quale gli agenti avevano esclusivamente il compito di distribuire multe  stradali. Del resto, si ricorda Del Bono le condizioni in cui versava il Carmine ai tempi di  Paolo Corsini?”.
Il vicesindaco si dice stupito che “l’esponente di un partito che in questi anni  ci ha propinato sanatorie, indulti e amnistie cerchi di essere credibile sul tema della  sicurezza. Il Pd con il suo buonismo ha alimentato l’insicurezza e complicato il lavoro  alle forze dell’ordine”. Anzi, se alle elezioni trionfassero Vendola-Bersani-Monti-Casini, molti degli spacciatori  extracomunitari di cui Del Bono lamenta la presenza, diventerebbero improvvisamente  cittadini italiani.
“Continueremo dunque sulla strada intrapresa nel 2008”, ha concluso Rolfi, “con la convinzione che la complessità della città di oggi, dove il problema immigrazione è  ancora tale da richiedere sforzi straordinari per la sicurezza, debba essere affrontata  con il potenziamento della Polizia locale e della sua collaborazione con le altre forze  dell’ordine. Nel frattempo attendo, presumibilmente senza speranza di riceverle,  proposte concrete da parte di Del Bono in materia di sicurezza”.

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