“Circo senza animali”, mail di protesta in Loggia

Il Comune inondato da migliaia di lettere che chiedono che venga proibito l'attendamento del circo Martini. Arcai: "Carcerati peggio degli animali in gabbia".

(red.)  Ventotto giorni di protesta contro il circo Martini, quello della giraffa Alexander, sfuggita dalle gabbie e poi morta ad Imola. La manifestazione, con tanto di presidi, è indetta da Animal Amnesty, da mercoledì 19 dicembre fino al 16 gennaio a Brescia, passando dunque per ogni città in cui il circo si è spostato.
Dopo Imola, Parma e Monza, dove, a seguito di numerosi presidi il 15 novembre la Polizia Provinciale della città ha sequestrato vari animali tra cui una tigre, un leone e tre coccodrilli oltre a due rimorchi destinati al trasporto animale, la protesta si è spostata a Brescia, come riferisce sempre Animal Amnesty.
In questi giorni poi sono arrivate al sindaco ed ai componenti della Giunta, più di 1000 email dove i cittadini hanno manifestano il loro dissenso verso il circo con animali. Quello che si chiede è il divieto di attendamento.
Proprio a Brescia, all’incirca un mese fa, gli attivisti di Animal Amnesty hanno condotto un’ indagine filmata che ha riguardato altra insegna circense in quel momento attendata in città. Quelle stesse immagini sono state poi mandate in onda dal TG1 e durante il servizio in molti hanno potuto osservare, sottolineano gli animalisti, “quelle che vennero definite condizioni di stress. A confermare il tutto il Prof. Roberto Marchesini Etologo e docente di Scienze comportamentali. Due visioni come minimo contrapposte. Per Marchesini il dondolio degli elefanti poteva essere spiegato con uno stato patologico. Per il proprietario del circo Martini, intervistato dalla RAI, quel comportamento era normale”.
La richiesta di Animal Amnesty è ora rivolta al Sindaco di Brescia. Ascolti la volontà dei sui cittadini, dicono gli animalisti. E la richiesta è quella di proibire l’attendamento del circo, dando cosi dimostrazione, affermano da Animal Amnesty, di grande civiltà e rispetto verso i più deboli. Un chiara presa di distanze, dallo sfruttamento animale.
“Pensate invece alle condizioni incivili in cui vivono le persone umane in attesa di giudizio presso il Carcere Circondariale di Canton Mombello qui a Brescia”, scrive l’assessore Andrea Arcai in risposta ad una delle migliaia inoltrare all’amministrazione comunale bresciana.
“Altro che animali da circo! Animali da macello sono diventati. Mi dispiace per la giraffina, ma scusatemi se sono più solidale con i miei pari, che soffrono 24 h su 24 in condizioni peggiori e magari sono anche carcerati ingiustamente perchè completamente estranei al reato ascrittogli”.
“Questo genere di mail”, chiosa Arcai, “mandatele al Ministro di Grazia e Giustizia e ai membri del Governo Monti e per questioni un po’ umanamente vergognose e disgustose proprio nella città di Brescia, rispetto ai circhi con o senza animali. Ricordati”, dice l’assessore Arcai rivolto al mittente della lettera, “che un errore giudiziario può sempre capitare o Te o a un Tuo caro”.

 

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