Via Bonardi 9 “non adatta a luoghi di culto”

Il comune di Brescia ha reso noto che lo spazio utilizzato come luogo di culto per musulmani non è adatto: "Avviata ordinanza di ripristino di destinazione d'uso".

(red.) Il comune di Brescia è intervenuto sulla vicenda legata al centro islamico di via Bonardi 9. La Loggia ha infatti informato il proprietario dello stabile e il rappresentante dell’associazione culturale alla quale è stato concesso in locazione lo spazio, che è stato avviato il procedimento per l’ordinanza di ripristino delle destinazioni d’uso dell’immobile. L’associazione culturale Al-Noor, spiega una nota, ha infatti avviato la propria attività in data 11 ottobre utilizzando gli spazi come luogo associativo e di culto, non rispettando di fatto la destinazione d’uso originaria dell’immobile.
“Per quanto riguarda l’amministrazione comunale, la situazione è molto chiara: l’immobile è destinato a un utilizzo commerciale e non può dunque essere utilizzato come sede di associazione e luogo di culto”, hanno dichiarato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del comune di Brescia Fabio Rolfi e l’assessore all’Urbanistica Paola Vilardi. “La legge regionale prevede che siano gli enti locali a dover individuare luoghi di culto adeguati che si possano integrare sia a livello urbanistico che di sicurezza nell’ambiente in cui sono collocati. Nel Pgt recentemente approvato non sono previsti luoghi di culto in via Bonardi”.
Il comune ha ricordato inoltre che la localizzazione di sedi associative, ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del Prg vigente e del Pgt approvato, in regime di salvaguardia, impone la  preventiva valutazione da parte del consiglio comunale circa la effettiva compatibilità rispetto al  contesto, relativamente a questo tipo di servizi, in aree a questi non  specificatamente destinate, come nel caso in esame.
“I regolamenti devono essere rispettati da tutti indipendentemente dalla religione professata”, hanno aggiunto Rolfi e Vilardi, “e riteniamo che il principio debba valere anche in questo caso, evitando strumentalizzazioni di qualsiasi tipo. Dopo i ripetuti inviti e le diffide attuate, ora inizia l’iter amministrativo che potrebbe portare all’ordinanza di ripristino. Auspichiamo che prevalga il buon senso e che i gestori dell’associazione rispettino le norme che la città si è data e le giuste aspettative dei residenti”.

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