Giro d’Italia, quanto costa a Brescia?

Secondo "Il Giornale", la cifra messa sul piatto dalla Loggia è stata 700mila euro. Crimi: "Si rischia un altro caso Matisse?". Paroli: "Solo spese di organizzazione".

(red.) Da Napoli a Brescia, dal 4 al 26 maggio il 96esimo Giro d’Italia attraverserà la penisola con 21 tappe per un totale di 3.405,3 km.
Partendo dalla Campania, l’itinerario nel Mezzogiorno toccherà i tre mari attraversando Calabria, Basilicata e Puglia, fino all’Abruzzo, con l’arrivo a Pescara del 10 maggio. E’ dedicata al cinquantenario della tragedia del Vajont l’11esima tappa, mentre la 13esima al bicentenario di Giuseppe Verdi. Il 19 maggio è previsto l’unico sconfinamento, in Francia, sui 18 km del Col di Galibier, classica cima del Tour de France. E’ uno dei sette arrivi in salita, incluso quello della cronoscalata Mori-Polsa. Complessivamente sono tre le tappe a cronometro, una di squadra e due individuali.
E se la Leonessa si è candidata (con successo) ad ospitare la tappa conclusiva della manifestazione ciclistica, ora è già il tempo delle polemiche sui costi di questa “autopromozione”.
La cifra messa sul piatto dalla Loggia per sbaragliare la concorrenza ammonterebbe a 700mila euro. Bene, viene ora chiesto da opposizione e dal Movimento 5 Stelle, come verranno reperiti questi soldi che, come pubblicato lunedì dal quotidiano “Il Giornale” Brescia avrebbe offerto per strappare l’ambito traguardo a Vicenza, che ne aveva proposti “solo” 600mila?
Il grillino Vito Crimi dopo avere sferrato una stilettata all’amministrazione, postando su Facebbok una battuta in cui afferma che il sindaco Adriano Paroli è “pronto ad affidarne la gestione ad Artematica”, ha invitato il Comune alla “trasparenza nei contratti” e ha chiesto di specificare “quanto costerà all´amministrazione comunale questo scherzo”.
Secondo Crimi il rischio che si verifichi un altro “caso Matisse” è alto e invita tutti a tenere desta la vigilanza.
Sempre sul social network si è espresso anche il capogruppo del Pd in Loggia Emilio del Bono che, sebbene si sia detto “non contrario” alla tappa bresciana del Giro d’Italia, che può essere considerata invece “un’ ottima opportunità” per la città, rimarca però che le spese sostenute dall’amministrazione saranno comunque considerevoli.
A favore della gara in terra bresciana Laura Castelletti, capogruppo dell´omonima lista in Consiglio comunale, per la quale è “una grande occasione”, mentre Gabriele Avalli del Codisa ha chiesto che si faccia chiarezza sui numeri della tappa prevista a Brescia.
Chiamato in causa, il primo cittadino Paroli ha voluto specificare che a carico del Comune saranno le spese per i vigili, le asfaltature lungo il tragitto della corsa e il posizionamento delle transenne.
Secondo il sindaco, ospitare la finale della maglia rosa è un’occasione unica per la città. Tanto più, ha voluto ribadire Paroli, che a gestire la competizione sarà un apposito Comitato di Tappa che avrà il compito di reperire finanziamenti tramite sponsor. Alla Loggia, ha voluto precisare il sindaco sulla ridda di polemiche sollevate dei famosi 700mila euro, non compete alcun obbligo finanziario se non quello dell’organizzazione della tappa.
Per il numero uno in Loggia, dunque, le polemiche sollevate da opposizione e grillini sono del tutto strumentali.

 

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