Mairano, fa discutere la roggia “tombata”

Legambiente sulla tombatura di 150 metri del vaso Gattinardo lungo la ciclabile che porta alla "Madonnina" della Lama: "Valutato il rischio idrogeologico?".

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(red.) Una convocazione urgente della Commissione Urbanistica Territorio e Ambiente aperta alla cittadinanza di Mairano sul caso della pista ciclabile creata per i pellegrini diretti alla Madonnina della Lama.
La chiede il circolo di Legambiente Bassa Bresciana preoccupato per le “segnalazioni di alcuni cittadini di Mairano e Pievedizio, nonché della Coldiretti locale, riguardo alla copertura del vaso “Gattinardo” prevista nel progetto della pista ciclabile di collegamento alla ‘Madonnina’”.
In una nota l’associazione ambientalista ricorda che, in data 24 luglio 2012, il circolo ha protocollato in Comune le proprie osservazioni sul progetto chiedendo il rispetto di alcuni vincoli come quello previsto dall’art. 4.1.1 (attività vietate) del regolamento di Polizia Idraulica del reticolo idrico minore del territorio comunale, “visto che non ci sono ragioni di tutela della pubblica incolumità che giustifichino tale tombatura di un tratto di canale irriguo di circa 150 metri”.
“Facciamo presente”, scrive Legambiente, “che a nord di tale tratto, per diverse centinaia di metri lo stesso vaso irriguo è stato completamente tombato a stralci successivi a partire dall’anno1970”.
Un’altra osservazione concerne “l’ulteriore incremento di rischio idrogeologico cui si sottopone il territorio comunale e l’ambiente in generale” e, ancora, “se sia stato valutato il rispetto della normativa contenuta nel Pgt vigente e nella normativa in materia di assetto idrogeologico regionale e nazionale”.
“Il nostro sincero suggerimento”, prosegue la nota del cigno verde, “è di considerare l’ipotesi di mantenimento, tutela e valorizzazione del vaso irriguo, con spostamento del tratto iniziale della pista ciclabile verso ovest in contiguità con il vaso stesso su fondo agricolo esistente”.
“Ai primi di agosto”, viene spiegato, “ci siamo incontrati col sindaco dott. Lanzoni Vincenzo che ci ha esposto le ragioni di tale scelta, e al quale abbiamo chiesto serenamente di adoperarsi per una variante in corso d’opera al progetto che non comporta costi aggiuntivi e di accogliere le osservazioni di cui sopra”.
“Ad oggi”, viene sottolineato, “registriamo con amarezza e avvilimento, a lavori appena iniziati, il mancato dialogo e confronto fra idee legittime e diverse, su un’opera del costo di 370 mila euro di collegamento ed unione per tutti i cittadini verso un luogo di culto di straordinaria valenza storica e religiosa”.

 

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