“La città non merita questo comportamento”

Il sindaco Paroli replica alle dure parole di Gino Corioni che vuole spostare la squadra altrove. "Vorremmo una società con un progetto calcistico solido".

(p.f.) “Sullo stadio, noi abbiamo le idee molto chiare. Abbiamo bisogno però di un aiuto: vorremmo una società con un progetto calcistico ben preciso, stabile, solido, non di un Brescia Calcio che è in vendita giorno sì, giorno no”.
Così il sindaco Adriano Paroli risponde al presidente Gino Corioni, che nei giorni scorsi aveva minacciato di abbandonare Brescia per andare a Mantova o Cremona. Nodo della querelle, lo stadio di Brescia, su cui il Comune (dice Corioni)  spreca parole e promesse da 25 anni senza mai arrivare al dunque.
“Se il nostro progetto è ancora fermo”, ha ribattuto Paroli, “c’è anche un po’ la responsabilità del Brescia Calcio, che non è mai stato convinta del progetto del Parco dello Stadio. Questa mancata convinzione, ci ha fatto perdere del tempo prezioso”.
Nell’estate 2010, anno della promozione A, infatti, il Comune aveva già in mano un preaccordo con alcuni imprenditori per poter dare il via al progetto stadio. Proprio allora, però, arrivarono le voci che la società stesse guardando ad altre soluzioni in provincia, e tutto si arenò.
“Sentire oggi la decisione di portare il Brescia Calcio altrove”, ha continuato Paroli, “mi addolora come tifoso e mi amareggia come sindaco. Prima di tutto, perché queste cose si devono sapere in altro modo, non dalla stampa. Secondo, perché in questi anni abbiamo fatto il possibile per il Brescia Calcio, come per tutto il mondo dello sport”. L’auspicio di Paroli è che quello di Corioni sia solo uno sfogo.
“La città non merita questo comportamento. Spero possano esserci ripensamenti, perché non capisco dove possa portare tutto questo: non credo che andando a Cremona o Mantova si risolvano i problemi della squadra. Mi auguro solo che non si vogliano attribuire le sconfitte del Brescia allo stato del Rigamonti. Se invece si voleva solo sollevare problema stadio, non c’era bisogno, perché lo avevamo sollevato già noi 4 anni fa”.
Paroli ricorda che dal 2009 la sua amministrazione sta lavorando al progetto del Palazzetto dello Sport. La prima bozza risale al maggio 2009; l’ultima stesura è del novembre 2011 e prevede lo stadio, un’arena da utilizzare anche per i concerti, più ‘Brescianello’, ovvero un’area sulla falsariga di Milanello, per dare una risposta ai giovani, con accoglienza scolastica e residenziale.
“Sono il sindaco che più di tutti si è speso per lo stadio. Non da ultimo, nel Pgt abbiamo messo nero su bianco che la zona individuata per il Palazzetto è destinata ad uso sportivo: era da 20 anni che nei piani regolatori non si inseriva un’area per un progetto sportivo così grande”. Certo, ora c’è da verificare la fattibilità ambientale e quella economica. Ma soprattutto, c’è da verificare l’interesse del Brescia Calcio per il progetto pensato dalla giunta Paroli.
“Fino a qui non abbiamo visto un grosso interesse; se dovessero anche avere altre proposte, possiamo parlarne. Certo è che non accettiamo mezze misure: andiamo avanti con un progetto completo e importante”. Ad avere problemi di stadio, poi, non è solo Brescia.
“Non mi sembra che altri Comuni stiano costruendo strutture nuove. Io credo che uno stadio debba essere realizzato anche con i capitali pubblici, ma questo è un brutto momento per i bilanci, sia del Comune che dei privati. Detto questo, noi siamo disponibili a continuare, ma a condizione che ci sia l’interesse di una società disponibile e solida”.
Sui presunti debiti che il Comune avrebbe nei confronti del Brescia Calcio, Paroli taglia corto. “Un Comune se ha dei crediti li chiede, se ha dei debiti li paga. I nostri conti sono a posto, non abbiamo nessun debito. Anzi, in questi anni abbiamo mantenuto invariato l’affitto e abbiamo fatto sforzi importanti quando il Brescia è stato promosso in A”. In attesa di un chiarimento, l’amministrazione ha in cantiere una mini-ristrutturazione del Rigamonti.
“Si tratta”, ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Mario Labolani, “di portare la curva Nord a ridosso del campo, in modo da consentire a 4000 tifosi di vedere meglio le partite”. Se il progetto (che costa 400mila euro) dovesse essere approvato, la nuova curva potrebbe essere pronta già per il prossimo campionato. “E’ una soluzione temporanea”, ha sottolineato Paroli, “che risponde solo alle esigenze dei tifosi, non ha nulla a che vedere con le richieste del Brescia Calcio”. Con la società, l’incontro ufficiale sarà mercoledì, quando l’assessore allo sport Massimo Bianchini vedrà i vertici della società. “Sono grato a Corioni”, ha concluso Paroli, “perché ha fatto tanto. Non posso prendermi la colpa di 25 anni, ma il Brescia Calcio può contare sulla nostra volontà profonda di continuare ad aiutarlo; io conto, invece, sul fatto che Corioni guardi al calcio bresciano in modo costruttivo. Se il suo era uno sfogo, posso comprenderlo. Meno comprendo chi gli sta attorno e che sta appoggiando la sua uscita come se fosse una scelta intelligente”.

 

 

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