“Senza le circoscrizioni meno partecipazione”

A esprimere preoccupazione per quello che accadrà se saranno davvero abolite nelle città con meno di 250mila abitanti, è Flavio Bonardi, il presidente della Centro.

(p.f.) Senza le circoscrizioni, il futuro della partecipazione alla cosa pubblica è molto nero. A esprimere preoccupazione per quello che accadrà se le circoscrizioni saranno davvero abolite nelle città con meno di 250mila abitanti, è Flavio Bonardi, il presidente della Centro, in occasione della relazione sullo stato e sui problemi del 2011.
“Un bilancio positivo”, ha spiegato, “sotto molti aspetti. Per quanto riguarda i numeri, perché rispetto al 2010, sono aumentati i cittadini che si sono rivolti ai nostri uffici, passando da 14mila a 14.966. Ma anche per quanto riguarda i servizi, perché abbiamo aperto molti sportelli, per dare una risposta concreta ai 42mila residenti del centro storico”.
Ci sono ad esempio gli sportelli gratuiti del commercialista, dell’avvocato, della mediazione civile; molto gradito anche lo sportello pedicure per anziani. La Centro è stata poi molto attiva sul fronte delle iniziative culturali e ricreative, 1.306 in tutto, per un totale di 180mila euro di contributi.
“Ci chiediamo cosa succederà quando non ci saremo più”, ha aggiunto Bonardi, “quelle quasi 15mila persone che si sono rivolte a noi saranno costrette a fare riferimento agli assessorati, rallentando il lavoro dell’amministrazione. Verranno meno anche i contributi che le circoscrizioni possono erogare, mettendo in grande difficoltà le associazioni”.
Le consulte? Per Bonardi non sono una buona alternativa. “Non hanno valore giuridico né possono prendere decisioni. Consulte, comitati, associazioni sono positive perché permettono ai cittadini di partecipare e fare proposte, ma non possiamo pensare che sostituiranno le circoscrizioni”.
Una speranza, però, ancora c’è, ovvero che il Parlamento accolga la proposta presentata dal Comitato Nazionale delle Circoscrizioni per abbassare il tetto massimo da 250mila a 150mila abitanti. “Il ruolo delle circoscrizioni è importante, anzi, direi che in una città come Brescia dovrebbe essere dato più potere, visto che siamo nelle piene condizioni di intervenire su temi come il commercio, l’edilizia privata, l’occupazione del suolo pubblico”.
Proprio il commercio è uno dei temi più sentiti nella Centro. “Il centro storico è il più grande centro commerciale. Qui ovviamente si sentono i problemi della crisi, ma anche della concorrenza dei centri commerciali”. Tra le sfide ancora da risolvere ci sono la pulizia, la sicurezza, le situazioni di disagio e povertà.
“Problemi che stiamo affrontando, con progetti come Brescia con Decoro, Operazione San Martino. Funziona bene anche lo sportello lavoro con cui abbiamo aiutato 100 persone a trovare un impiego, purtroppo solo un quinto di quelle che si erano rivolte a noi. E’ evidente che i problemi sono tanti, ma grazie alla collaborazione con l’amministrazione, che si è intensificata ancora di più, li stiamo affrontando”.

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