Campo nomadi: “Le spese sono state di più”

Il consigliere Pd in Loggia Fabio Capra ha ricordato anche che Rolfi aveva promesso la chiusura entro il 2010. Castelletti: "Non basteranno 5 anni di mandato per farlo".

(red.) Non si placa la polemica sulle spese sostenute dall’amministrazione comunale per la sistemazione messa in sicurezza del campo nomadi di via Orzinuovi a Brescia, per una spesa complessiva di 156mila euro.
Dopo le rassicurazioni del vice sindaco ed assessore alla sicurezza Fabio Rolfi che ha dichiarato che si è trattato di interventi inderogabili e finalizzati a risolvere “una situazione di totale degrado”, Fabio Capra, consigliere del Pd in Loggia ha replicato alle affermazioni dell’assessore sostenendo che Rolfi dimentica di dire che gli interventi realizzati in via Orzinuovi sono conseguenza del mancato trasferimento dei sinti nel campo che sarebbe dovuto sorgere a  Guidizzolo, nel Mantovano, dove l’amministrazione guidata da Adriano Paroli aveva individuato e fatto acquistare, per 140mila euro, un appezzamento di terreno a questo scopo.
Progetto poi sfumato a seguito delle polemiche innescate dall’operazione che ha contrapposto Brescia al paese mantovano.
Nel frattempo, ha evidenziato Capra, la Loggia ha sostenuto le spese di acqua e luce dei 28 nuclei di sinti presenti in via Orzinuovi, per 278mila in 30 mesi.
Oltre a ciò, ricorda l’esponente democratico in Loggia, lo stesso vice sindaco aveva preannunciato la chiusura dei campi entro maggio 2010, mentre ora tale data è stata spostata al febbraio 2012.
Su questo punto è intervenuta anche Laura Castelletti di “Brescia per passione” che, dalle pagine del suo blog, fa qualche “indispensabile puntualizzazione” ricordando che, nel luglio 2008, “nelle linee programmatiche della Giunta Paroli, votate oramai più di tre anni fa” si affermava che i campi nomadi sarebbero stati chiusi “entro due anni”. Nel novembre 2011, aggiunge Castelletti, evidenziando che “Sono trascorsi tre anni e mezzo” il vice sindaco ha dichiarato di voler “chiudere tutti i campi nomadi entro la fine del mandato”.
Per la chiusura dei campi nomadi”, scrive la ex presidente del Consiglio comunale, “avevano promesso due anni, ne sono passati tre e mezzo: è improbabile che bastino i 5 del mandato”, rimarcando che “neppure il brindisi sulle macerie del campo di via Girelli deve aver portato loro fortuna”.

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