Ponte Crotte, Labolani: “Critiche faziose”

L'assessore ai Lavori Pubblici replica alle osservazioni sui lavori di sistemazione del manufatto. "Obiezioni di corvacci e cocorite, L'Aipo ha dato l'ok".

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(red.) Definisce “faziosa” l’osservazione critica ai lavori svolti su ponte Crotte a Brescia l’assessore ai Lavori Pubblici del comune Mario Labolani, intervenendo in merito ai rilievi fatti dall’architetto Valerio Vitali sulla sistemazione del manufatto.
“Capisco”, scrive Labolani sul suo blog, “che la conclusione con congruo anticipo rispetto ai tempi contrattuali del lavoro di Ponte Crotte abbia innervosito i soliti noti, ma le obiezioni dei vari corvacci e cocorite non tengono conto che le condutture di  A2A sono state posate secondo il progetto autorizzato dall’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), le cui  principali attività consistono nella progettazione ed esecuzione degli interventi sulle opere idrauliche di prima, seconda e terza categoria, di cui al Testo Unico n. 523/1904, sull’intero bacino del Po; nonché nei compiti Polizia Idraulica e Servizio di Piena sulle opere idrauliche di prima, seconda (R.D. 2669/1937) e terza categoria arginata (art. 4 comma 10ter Legge 677/1996)”.
“Le modifiche ed i lavori sono poi stai visionati nei successivi e costanti sopralluoghi dei loro tecnici”, spiega l’assessore che rimanda al mittente anche le osservazioni in merito “al requisito di accessibilità ai portatori di handicap”. “Nel progetto esecutivo Tv Std01”, prosegue Labolani, “è stata accolta la richiesta della Commissione Edilizia di ridurre la pendenza delle rampe di raccordo dall’8% (di normativa) al 5% quindi ampiamente entro i limiti normativi”.
“Definirei faziosa”, conclude l’assessore in Loggia, “l’obiezione in merito alla scivolosità dei marciapiedi, in quanto, così affermano concordi i tecnici, “essa è pari a quella di qualsiasi altro marciapiede in calcestruzzo, la resina applicata infatti non altera le proprietà del materiale ma è solamente una coloritura ad alte prestazioni che garantisce la inalterabilità nel tempo della pigmentazione”.

 

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