Sosta scontata, l’ira dell’hinterland

Il metrobus di Brescia finanziato con i soldi dei cittadini dell’hinterland? I sindaci dicono ‘no’ allo sconto del 50% per i residenti della città e all'aumento del 20% per chi viene da fuori.

(red.) Il metrobus di Brescia finanziato con i soldi dei cittadini dell’hinterland? Gli amministratori dei comuni bresciani non ci stanno e si sono uniti per dire un secco ‘no’ alla decisione della Loggia di scontare del 50% la sosta nei parcheggi a strisce blu e in struttura per i residenti della città e di aumentare del 20% quello invece per chi viene da fuori.
I colleghi del sindaco Adriano Paroli definiscono “una provocazione” la proposta lanciata dalla Loggia e una “discriminazione” basata sulla residenzialità, inoltre respingono al mittente l’invito del primo cittadino di Brescia a sottoscrivere, singolarmente o tramite la Provincia, convenzioni con Brescia Mobilità e con Sintesi per ottenere tariffe scontate anche per i bresciani residenti fuori città.
Ma stipulare una convenzione costa e questo passaggio non è plausibile in un momento in cui il Governo (di cui fa parte lo stesso Paroli, parlamentare del Pdl, viene ricordato dagli amministratori) sta tagliando fondi proprio agli enti locali.
Scontenti di questo provvedimento sulle tariffe per la sosta sono gli amministratori di Rezzato, il sindaco di Roncadelle Michele Orlando, quello di Bovezzo Antonio Bazzani, e Mario Benetti di Botticino. A loro si usinscono el voci del primo cittadino di Castel Mella Marco Franzini e di Concesio Stefano Retali. Non piace ai sindaci dell’hinterland bresciano l’assioma residente-uguale- sconto. Perché se è vero che ai cittadini di Brescia è stato chiesto il “sacrificio” dell’addizionale Irpef per compensare (ma solo in parte) i costi di gestione della metropolitana, è vero anche che tutte le persone che dalla provincia, si recano quotidianamente nel capoluogo per lavorare o svolgere attività e per effettuare acquisti, contribuiscono anch’esse all’economia della città.

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