Moulin Rouge di Parigi vs omonimo bar bresciano

(red.) E’ una diatriba curiosa quella che ha coinvolto il locale “Moulin Rouge” di via Fura a Brescia. Tanto da muovere anche gli avvocati da una parte e dall’altra. Cosa è successo? Il Moulin Rouge quello storico, di Pigalle a Parigi, si è rivolto ai propri legali che hanno uno studio a Roma per intimare al bar bresciano di cambiare il nome. Ne dà notizia Bresciaoggi. L’attività di divertimento è stata aperta a marzo da due imprenditori bresciani che già possiedono il bar “Belle epoque”, in centro. E proprio da Roma è arrivato un messaggio al locale chiedendo di dare un altro nome e nell’arco di una settimana, sottoscrivendo tutti i documenti del caso.

L’idea di chiamare il bar bresciano come il celebre locale di cabaret francese non sarebbe piaciuto ai transalpini che quindi si sono fatti avanti, vista la loro immagine risalente all’Ottocento. Il risultato ha visto il bar di via Fura sparire dalle pagine dei social network e anche l’insegna del locale che ora si chiama “Peperoncino”, in ogni caso è l’ex Zelinda.

Evidentemente i due imprenditori bresciani non volevano mettersi contro lo storico brand, ma non è chiaro cosa abbia spinto Parigi a muoversi, visto che di locali che si chiamano Moulin Rouge ce ne sono diversi in Italia e all’estero. Forse quella di Pigalle è l’inizio di una strategia di attacco, oppure deve aver dato fastidio il fatto che chiunque andasse sui social a cercare il nome del locale trovasse sempre più spesso tra le posizioni alte quello bresciano.