Grana Padano, in un libro 40 ricette di qualità

Si intitola "Quaranta variazioni geometriche sul tema Grana Padano" il volume presentato a Mantova nell'ambito del Festivaletteratura.

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(red.) Un progetto che ha coinvolto 2.000 studenti e un centinaio di docenti interessando gli Istituti Alberghieri di ogni zona d’Italia e ha ‘prodotto’ 40 ricette di grande qualità. L’iniziativa, giunta alla nona edizione, si chiama “A scuola di cucina con Grana Padano” ed è promossa dal Consorzio del formaggio Dop più consumato del mondo, con sede a Desenzano del Garda (Brescia). Un evento che trova la sua sintesi nel prestigioso volume “Quaranta variazioni geometriche sul tema Grana Padano” presentato a Mantova nell’ambito del Festivaletteratura.
«Il nostro obiettivo – spiega Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano – era quello di trasmettere il valore di versatilità del prodotto attraverso la realizzazione di ricette originali e creative, ma al tempo stesso di facile esecuzione e non costose. Tutto ciò grazie, soprattutto, a laboratori di cucina con un coinvolgimento diretto e pratico dei partecipanti».
L’iniziativa, riassunta nel volume presentato e svoltasi durante lo scorso anno scolastico, ha seguito criteri precisi per diversificare tra loro il più possibile i piatti. Oltre a dividere in modo equo antipasti, primi, secondi di carne e secondi di pesce, si è cercato di utilizzare il maggior numero di differenti prodotti, spaziando tra carni bianche e rosse, pesci di mare e di lago, crostacei e molluschi, verdure, frutti, legumi, formaggi e spezie, tutti rigorosamente made in Italy.
«Al progetto – prosegue Stefano Berni – hanno aderito tre grandi nomi della cucina italiana: Fabrizio Ferrari, Stefano Cerveni, Danilo Angè, che hanno studiato in esclusiva 40 ricette con il Grana Padano da realizzare con l’aiuto degli studenti di 40 istituti alberghieri, raccolte in un questo libro che racconta un viaggio tra alta cucina e design».
«L’amico Bruno Gambarotta – continua Berni – in un semplice ma profondo pensiero, ha racchiuso tutto il buono del sistema Grana Padano, dicendo: Il Grana Padano non è un formaggio, ma, per noi nati e vissuti nella valle padana è Il Formaggio. C’è da sempre e non potrebbe non esserci. La sua presenza sulle nostre mense è data per scontata, come l’acqua o il sale. Per fare notizia dovrebbe venire a mancare».
«Parole semplici e genuine, come il nostro formaggio, che arrivano dritte al cuore parlando di qualità, bellezza, tradizione – aggiunge Berni. Per questo abbiamo fortemente voluto che Bruno siglasse questo volume. Per questo abbiamo scelto di proporre a tutti gli amanti del buono e del bello un testo che desse spazio all’immaginazione per vivere l’esperienza millenaria di Grana Padano, con alcune variazioni sul tema, partendo da spunti illustrati in modo quasi ‘elementare’ proprio per non condizionare, con qualche foto d’effetto, i foodies e la loro pratica culinaria».
«Un ringraziamento speciale, quindi – conclude Berni – vorrei dedicarlo a Bruno Gambarotta, scrittore e giornalista illuminato che ha firmato il saggio introduttivo oltre che, ovviamente, agli chef Danilo Angè, Stefano Cerveni e Fabrizio Ferrari che hanno guidato e supportato i ragazzi degli Istituti Alberghieri nell’ideazione e realizzazione dei piatti».

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