Rezzato, ironia sulla rotonda d’artista

Suscita diversi commenti lo scheletro della Ferrari collocata sulla statale 11 all'altezza di Omr. Opera d'arte o (solo) cattivo gusto?

(red.) Va bene la fantasia, benissimo anche la ricerca dell’idea originale e inedita, ma la scelta artistica di collocare lo scheletro di una Ferrari in una rotonda a Rezzato, proprio accanto alla Omr (Officine meccaniche rezzatesi di Marco Bonometti, presidente di Aib), sulla strada statale 11, appare per lo meno bizzarra.
La vettura, o meglio, quello che, a prima vista, sembra ne rimanga, è posizionata su un blocco di marmo, contornata di molle da ammortizzatore, e, ad una prima (distratta) vista appare come l’esito di un grave sinistro stradale.
Si dirà che non ce ne intendiamo di arte, tanto meno di quella che, oramai da tempo, caratterizza molte delle rotatorie nel Bresciano, ma non siamo gli unici a “non capirne”.
Anche agli automobilisti di passaggio, noti e meno noti, la scultura appare alquanto discutibile. C’è chi, come l’architetto Claudio Buizza l’ha definito «Dissuasore (psicologico) di velocità in rettilineo»  e chi rincara la dose affermando che «Il monolite era già pessimo, questo è orrendo» (Massimo Ferrari). «Che idea avranno i posteri dell’arte del XXI secolo?» si domanda Sandro Faia. Ma il timore è che, per “ammirare” la vettura “dilaniata” qualche malcapitato l’incidente lo faccia davvero.

 

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