Motocilisti e auto, convivenza difficile

Secondo un sondaggio, il 46% dei centauri bresciani vede nelle automobili una minaccia alla propria sicurezza. Cosa fa più paura? Le svolte non segnalate.

(red.) Le festività di Pasqua sono ormai alle porte e gli italiani sono già alle prese con l’organizzazione delle prime vacanze per trascorrere qualche giorno lontano e staccare dalla solita routine: mare e montagna, discese e salite, pianure e colline, mete diverse come diverse sono le abitudini di guida di automobilisti e motociclisti. E proprio sul rapporto tra centauri e automobilisti, ha voluto indagare il Centro Studi e Documentazione Direct Line, compagnia di assicurazione on line.
Cosa dicono i motociclisti bresciani in proposito? Pare proprio che quella tra centauri e autisti sia una convivenza difficile per la maggior parte degli intervistati: il 46% del campione afferma infatti che spesso e volentieri sono le automobili ad essere una vera e propria minaccia per le “due ruote”; per il 42% il rischio è dovuto alla distrazione degli automobilisti, mentre il 7% ritiene che i pericoli aumentino nelle strade fuori città. A scagionare del tutto le automobili dall’accusa di essere fonte di insidie è solo un fiducioso 6%.
Le leggerezze commesse al volante, si sa, rappresentano uno dei più grandi fattori di rischio per tutti i fruitori della strada, ma al primo posto nella classifica delle distrazioni che maggiormente minano la sicurezza dei motociclisti bresciani troviamo le svolte improvvise e non segnalate dalle auto (62%), mentre, a seguire, i temutissimi punti ciechi delle vetture che non permettono una visuale completa della strada (47%).
Ma è veramente solo disattenzione? In realtà non si tratta solo di questo, ma della tendenza di chi è alla guida di un’auto di concentrarsi solo sulle altre auto. Uno studio Direct Line dimostra, grazie alla tecnologia Eye Tracking, che in auto si modifica la percezione dello spazio circostante, degli oggetti e persone che circolano sulla strada.
Non si tratta quindi di semplice disattenzione, ma di un’attitudine psico-fisica. In pratica, dal momento in cui ci si siede al posto di guida di un’automobile si assume più o meno inconsapevolmente una prospettiva sbilanciata, molto focalizzata sulle altre automobili, che diventano l’unità di misura dello spazio circostante, a discapito degli altri attori della scena. E moto e motorini, così come le biciclette, diventano invisibili e a rischio di incidente.
Attenzione alle automobili, dunque, ma cosa possono fare i bresciani alla guida di una moto o di un motorino per salvaguardare la propria sicurezza? Secondo gli intervistati, la precauzione fondamentale è l’utilizzo in ogni circostanza del casco e dell’abbigliamento di sicurezza (66%), mentre, a seguire, quella che potremmo considerare una velata ammissione di colpa: evitare di andare a zig zag nel traffico (62%); altrettanto importante evitare i sorpassi azzardati (47%) e mantenere una velocità moderata (29%). Da non sottovalutare la pericolosità degli agenti atmosferici, per il 26% dei motociclisti bresciani è infatti molto importante mantenere alta l’attenzione in circostanze che limitano la visibilità e l’aderenza alla strada. Il rispetto delle distanze di sicurezza e l’evitare accelerazioni brusche chiudono il quadro rispettivamente con il 16% e il 2%.

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