Valvestino, «viva Francesco Giuseppe!»

Domenica 18 agosto, nel paese valsabbino, si è svolta la festa per il genetliaco dell'imperatore asburgico. Nostalgie e sogni d'annessione al Trentino.

(red.) Se si crede che nostalgico sia solo chi rimpiange l’infausto Ventennio fascista, si sbaglia di grosso. A Valvestino, ameno paesello della Val Sabbia, si guarda ancora più indietro. Più precisamente all’Impero Asburgico.
Potrà sembrare anacronistico e bizzarro, ma nel comune bresciano, proprio domenica 18 agosto, “genetliaco” Francesco Giuseppe I, imperatore d’Austria e re d’Ungheria, si è svolta la manifestazione “Valvestino nell’Impero”. Qui, fino alla prima guerra mondiale, sventolavano gli stendardi con l’aquila della casa asburgica. Poi, dopo la Grande Guerra, la valle divenne trentina. Soltanto nel 1934 un regio decreto del governo fascista assegnò i comuni di Magasa e Valvestino a Brescia.
Ma c’è chi non ci sta e vorrebbe, se non proprio rifondare l’antico impero austriaco, annettersi quantomeno al vicinissimo Trentino. Del resto, nel novembre 2008, si era svolto proprio un referendum tra le 209 anime di Valvestino e le 143 di Magasa che aveva l’intenzione di stabilire il consenso alla proposta irredentista. Risultato? L’83,19% degli abitanti di Magasa e il 74,27% di quelli di Valvestino hanno votato per l’annessione a Trento. Una maggioranza bulgara, più che austriaca. Ironia a parte, l’iter è complesso. Ma in valle non mollano.
I parlamentari trentini del Pat (Provincia Autonoma di Trento) hanno presentato un nuovo disegno di legge costituzionale. Staremo a vedere se sarà la volta buona. Il sospetto, per i più cinici e diffidenti, è che dietro gli improbabili entusiasmi patriottici filo-austroungarici, a muovere la gente di qua sia la voglia golosa di accedere ai notevoli benefici fiscali di cui gode la provincia autonoma di Trento. Le solite malelingue.

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