“Il Bigio? Era mio nonno, un socialista”

Svelata l'identità del modello che ispirò la scultura di Dazzi: si tratta di un (all'epoca) 18enne neo-ragioniere, Silvio Belli, che posò in uno studio di Viareggio.

(red.) Sarà anche un simbolo dell’era fascista, come contestano Anpi e Fiamme Verdi di Brescia, che hanno raccolto circa 2mila firme per chiedere al Comune che la statua non sia ricollocata in piazza Vittoria, ma il modello che ha ispirato la figura della statua scolpita da Arturo Dazzi, era un giovane socialista.
Una beffa del destino e, anche della storia. La stessa storia che l’assessore Mario Labolani ha chiesto alla giornalista di The Guardian, di “non insegnare ai bresciani”, in polemica con un articolo molto critico apparso sul quotidiano britannico.
Il Bigio ha infatti una precisa identità: è quella di Silvio Belli che posò (senza veli) per lo scultore in uno studio di Viareggio. Il giovane ragioniere era originario di Pietrasanta Ligure.
A svelare il mistero è stato un nipote di Belli, Lorenzo che, su Facebook (oramai sempre più fucina di notizie) ha scritto che “Quello che voi bresciani chiamate Bigio è mio nonno”.
Un nonno che, nel 1930, quando era un giovane prestante e sicuramente non di idee fasciste (come dimostrerà durante la Resistenza), appena 18enne e appena diplomato, venne notato sulla spiaggia di Viareggio dallo scultore Dazzi che lo arruolò come suo modello. Un lavoro che gli consentì di guadagnare qualche soldo.
Silvio Belli fu politico e patriota: combattè da alpino in Grecia e in Albania, quando gli fu conferita la Croce al merito, me venne anche decorato con il diploma d’onore al combattente per la libertà 1943-1945, assegnato dal presidente Sandro Pertini. Fu anche sindaco di Seravezza, dal 1970 al 1980. Altre le attività di rilievo culturale svolte dal giovane “Bigio”. Ed era, soprattutto, come ricorda il nipote, un incallito playboy.
A testimonianza che Silvio si davvero il modello ispiratore del Bigio, una cartolina inviata dallo stesso Dazzi  con l’effige della statua collocata in piazza Vittoria e un ringraziamneto autografato dall’artista.
Silvio Belli è morto nel 1998, a 86 anni. Prima di poter assistere alla bagarre scaturita intorno alla “sua” effige in marmo.

 

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