Papa dimesso: si compie la profezia di Malachia?

L'attuale Papa dimissionario sarebbe seguito, secondo la predizione del XII secolo, dal pontificato di tale 'Petrus Romanus' che si concluderà con la fine dei tempi.

(red.) L’annuncio delle dimissioni di Papa Ratzinger hanno suscitato un immenso clamore e, insieme allo stupore per un gesto che lascia adito a diverse interpretazioni, anche di carattere escatologico e profetico.
E’ stata subito tirata in ballo, infatti, al profezia di Malachia, perché le dimissioni del Papa, fatto che non ha precedenti negli ultimi secoli, potrebbero essere il segno infausto, comunque di rottura con la tradizione, e annuncio della fine del mondo.
La profezia apocalittica annunciata da Malachia di Armagh, vissuto nel XII secolo prevede una lista di 111 (o 112, a seconda delle versioni) brevi frasi in latino indicanti altrettanti pontefici, ritenute una premonizione della fine del mondo.
Secondo alcune interpretazioni, Papa Benedetto XVI sarebbe il penultimo, e l’elenco si concluderebbe con un Papa descritto come “Petrus Romanus” il cui pontificato, stando alla profezia, terminerà con la distruzione della città di Roma e, probabilmente, la contemporanea fine del mondo.
Nella lista, che, secondo la tradizione, sarebbe stata redatta o dettata dal santo nel 1139 durante una visita a Roma di Malachia, sono descritti in poche righe i caratteri salienti di tutti i Papi (compresi alcuni antipapi) partendo da Celestino II, eletto nel 1143. Ma in molti, compresa l’ultima edizione dell’Enciclopedia Cattolica, sostengono che la profezia sia un falso del XVI secolo. In realtà le “profezie” sarebbero state redatte dal falsario umbro Alfonso Ceccarelli allo scopo di influenzare i cardinali che prendevano parte al Conclave del 1590.
Sempre a questa profezia si riagganciano le voci sul “papa nero” che segnerebbe la fine del mondo.Alcuni sostengono che nella trascrizione delle profezie sarebbe andato perduto un motto, Caput nigrum. E questa dizione potrebbe riferirsi proprio allo stemma di Benedetto XVI, raffigurante una testa di moro. Un’altra teoria sostiene, invece, che la dizione “caput nigrum” non fosse riferito ad un papa ma ad un importante regnante al tempo dell’ultimo Papa e dunque al tempo previsto per la fine del mondo. Facile il riferimento al  “regnante” Barack Obama, l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America. In realtà la storia del papa nero non sarebbe legata né a Malachia né alle profezie di Nostradamus, ma semplicemente a una leggenda romana.

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