E’ bresciano il miglior vino biologico del mondo

Ad aggiudicarsi il prestigioso titolo di “IWC Organic Trophy” è stato il Franciacorta Rosè Docg 2008 della cantina Barone Pizzini di Provaglio d'Iseo.

(red.) Non solo è italiano il miglior vino biologico del mondo, ma la bottiglia vincitrice all’International Wine Challenge è targata Brescia.
Ad aggiudicarsi il prestigioso titolo di “IWC Organic Trophy” è infatti il Franciacorta Rosè  Docg 2008 della cantina Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo.
Nel concorso enologico, nato nel 1984, tra le più selettive e rigorose, assolutamente indipendente, che ogni anno vede coinvolti 400 giudici impegnati a degustare alla cieca 21000 bottiglie provenienti da più di 50 Paesi il Franciacorta Rosè ha superato brillantemente tutte le fasi della storica competizione di vino. Un cammino costellato dai successi: dalla Medaglia d’Oro, unico vino italiano nella tipologia sparkling a raggiungere questo massimo punteggio, sino a guadagnarsi il primato mondiale per la categoria del biologico.
Questa la motivazione con cui la giuria internazionale di esperti enologi, sommelier, giornalisti e winemaker ha consegnato l’IWC Organic Trophy: “…Barone Pizzini usa esclusivamente sostanze che si trovano in natura o che si possono ottenere attraverso dei processi semplici. Niente elaborazione chimica o manipolazioni genetiche, nessun fertilizzante nè pesticidi sintetizzati chimicamente…”
Ma non è tutto: al già ricco il bottino dei premi di Barone Pizzini nella trasferta londinese, se ne deve aggiungere un altro: l’Italian Sparkling Trophy, riservato al miglior vino effervescente italiano.
A ricevere i premi, Silvano Brescianini, direttore dell’azienda: “Lavoriamo da anni nel rispetto dei valori in cui crediamo, seguendo i dettami dell’agricoltura biologica e senza perdere mai di vista il nostro obiettivo, produrre vini di qualità superiore”, ha dichiarato. “Oggi l’impegno, la fatica e la passione che ci legano al nostro territorio sono ripagati da questo riconoscimento in un concorso internazionale autorevolissimo. Un’ immensa, soddisfazione per noi e un ulteriore stimolo a proseguire su questa strada,  ma un traguardo importante anche per tutta l’enologia italiana da agricoltura biologica, da oggi sul tetto del mondo”.

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