Iniziative, Brescia aspetta la Vittoria Alata

Sarà musa ispiratrice di tutte le principali iniziative culturali, di diversi ambiti, dall’archeologia, all’arte antica e contemporanea, al teatro, alla fotografia.

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    (red.) Si svolgerà sotto le protettrici ali della Vittoria Alata la stagione di eventi 2020/2021 del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei. Sarà infatti la Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue di epoca romana, che torna a Brescia dopo un attento restauro, a fungere da musa ispiratrice e da trait-d’union di tutte le principali iniziative culturali, che coinvolgeranno diversi ambiti, dall’’archeologia, all’arte antica e contemporanea, al teatro, alla fotografia.
    Il 2020 sarà un anno straordinario per la città di Brescia e non solo, perché la Vittoria Alata restaurata sarà riallestita con un nuovo allestimento museale all’interno del Capitolium. La sezione romana del Museo di Santa Giulia sarà inaugurata con un nuovo ordinamento e l’intera area archeologica vivrà una nuova primavera fra arte antica e contemporanea. Questa musa ispiratrice dell’arte ritornerà a essere, in virtù di questo importante progetto, la grande icona dell’identità bresciana. Grandi iniziative con grandi nomi: Juan Navarro Baldeweg, Marcello Barbanera, Fausto Cabra, Emilio Isgrò, Paolo Tassinari, Francesco Vezzoli.

     

    Oggi presso il salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia è presentata la grande primavera di Brescia con un incontro aperto a tutta la cittadinanza promosso dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, dall’Opificio delle Pietre Dure, del Centro Teatrale Bresciano, col patrocinio dell’Ateneo di Brescia. L’incontro vedrà il susseguirsi degli interventi di coloro che a vario titolo stanno lavorando per la realizzazione dello straordinario palinsesto di eventi che partiranno dalla primavera 2020. La serata vedrà la presentazione in forma di lettura scenica di un estratto dello spettacolo evento Calma musa immortale. Sulle orme della Vittoria alata che sarà realizzato dal Centro Teatrale Bresciano a Brixia. Parco archeologico di Brescia romana nei giorni del ritorno in città della Vittoria alata.

     

    La Vittoria Alata sarà ufficialmente riconsegnata a Brescia a giugno 2020. La statua torna in città dopo quasi due anni di lavori di restauro, promossi dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, condotti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

    Il complesso intervento di restauro e di ricerca ha coinvolto circa trenta professionisti che a vario titolo, ciascuno con la propria specializzazione, sono stati impegnati nelle numerose attività di conoscenza e di conservazione del bronzo. Gli interventi si sono concentrati dapprima sulla pulitura della scultura, quindi sulla rimozione controllata dei materiali che riempivano la statua e della struttura interna a cui si agganciavano le ali e le braccia della Vittoria, e sulla stesura di un materiale protettivo, scelto anche in base alle caratteristiche dell’ambiente espositivo. Durante questo periodo, sono state condotte indagini scientifiche ed esami volti a una conoscenza più approfondita della tecnologia di costruzione e non solo.

     

    La grande statua in bronzo, simbolo della città, amata da Giosuè Carducci che la celebrò nell’ode Alla Vittoria, ammirata da Gabriele d’Annunzio e da Napoleone III che ne vollero una copia, che per composizione, materiale e conservazione è una delle opere più importanti della romanità, avrà una nuova collocazione nella cella orientale del Capitolium, in un allestimento museale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.

    È proprio nel Capitolium che nel 1826 venne ritrovata durante gli scavi archeologici condotti dai membri dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia, all’interno di un’intercapedine dell’antico tempio romano, insieme a sei teste imperiali e ad altri reperti, forse per preservarla da eventuali distruzioni.

    La scultura, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa è databile attorno al secondo quarto del I secolo dopo Cristo, ispirata a modelli più antichi.

     

    Contestualmente al ritorno della Vittoria Alata, il Museo di Santa Giulia verrà riaperto con un nuovo allestimento della sezione romana; il progetto del nuovo ordinamento è a cura di Francesca Morandini di Fondazione Brescia MuseiValerio Terraroli, in rappresentanza del Comitato scientifico di Fondazione Brescia Musei, di Giuseppe Stolfi e Serena Solano, della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Brescia e Bergamo, mentre il progetto allestitivo è dello studio Giovanni Tortelli-Roberto Frassoni architetti associati.

    In questi ultimi anni, le indagini archeologiche in città sono progredite senza soluzione di continuità, fornendo numerosi dati per un aggiornamento costante delle conoscenze dell’antica Brescia.

    La sezione presenterà quindi reperti mai visti affiancati da installazioni che renderanno la visita un’esperienza ampliando i temi finora presentati.

     

    Sempre a giugno-luglio 2020, l’area monumentale del Capitolium e del Museo di Santa Giulia si trasformerà in palcoscenico, ospitando lo spettacolo Calma Musa Immortale. Sulle orme della Vittoria Alata.

    Il progetto, ideato in sinergia tra il Centro Teatrale Bresciano e la Fondazione Brescia Musei, per la regia di Fausto Cabra e la drammaturgia di Marco Archetti, propone un percorso teatrale che porterà i partecipanti all’interno di un viaggio nel tempo, attraversando i luoghi dell’area archeologica e monumentale del Capitolium e di Santa Giulia.

     

    In attesa del suo rientro, Brescia si prepara ad accogliere la Vittoria Alata con una serie di iniziative. Si parte ad aprile 2020 con l’omaggio all’architetto Juan Navarro Baldeweg (Santander, 1939), autore dell’intervento del riallestimento della Vittoria Alata nel Capitolium. La mostra dal titolo Figure in uno sfondo di energia e di processo. Juan Navarro Baldeweg. Pittura, scultura, architettura, curata da Pierre-Alain Croset, ospitata nel Museo di Santa Giulia (Coro delle Monache, Basilica di San Salvatore e cripta), presenterà una serie di opere che spaziano dalla pittura alla scultura all’architettura che documentano come la ricerca creativa di Baldeweg si sia sviluppata attraverso diverse interazioni e connessioni tra le arti.

     

    maggio 2020, in occasione della quarta edizione del Brescia Photo Festival, diretto da Renato Corsini, dal titolo Patrimoni, la Fondazione Brescia Musei e il Comune di Brescia presenteranno, per la prima volta in Italia, 160 immagini tratte dal lavoro monumentale IMPERIVM ROMANVM di Alfred Seiland, (Sankt Michael im Lungau, Austria, 1952). L’artista austriaco ha viaggiato nei territori in cui si estendeva l’Impero Romano, dalla Siria alla Scozia, fermando sulla pellicola le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.

    L’esposizione, curata dello stesso Alfred Seiland e da Francesca Morandini, conservatore archeologo di Fondazione Brescia Musei, proporrà 10 immagini inedite, scattate a Brescia da agosto 2019 che colgono il patrimonio antico della città in diverse stagioni e situazioni, oltre ad altre 20 fotografie inedite che Seiland sta realizzando in questi mesi.

     

    Le ali della Vittoria si estendono fino alla contemporaneità e sono state d’ispirazione a Francesco Vezzoli, bresciano di nascita, uno degli autori italiani più conosciuti e apprezzati del panorama artistico internazionale.

    Per il ritorno della statua, Francesco Vezzoli ha progettato una serie di interventi curatoriali, radunati attorno al titolo di Palcoscenici archeologici, da luglio 2020, capaci d’instaurare una relazione tra le sue sculture, il sito archeologico di Brescia romana e il Museo di Santa Giulia.

    Le opere condurranno lo spettatore dalla terrazza del Capitolium alla Basilica di San Salvatore, lungo un percorso cronologico che dal I secolo dopo Cristo giunge all’VIII secolo, tra cultura romana e longobarda.

     

    novembre 2020, il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Brescia e Bergamo e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, promuovono la grande mostra Vittoria. Il lungo viaggio di un mito al Museo di Santa Giulia.

    L’esposizione, curata da Marcello Barbanera e Francesca Morandini, approfondirà il tema della Vittoria, indagandone storia, aspetti e declinazioni anche nell’età moderna e contemporanea, attraverso una serie di opere antiche provenienti dall’area del Mediterraneo e dalle zone più periferiche dell’Impero romano, in grado di delineare la genesi iconografica di questo straordinario modello, che ancora non trova confronti specifici.

    Il percorso, attraverso numerose sezioni, permetterà ai visitatori di effettuare un viaggio nel tempo di 2.500 anni sulle ali appunto della Vittoria, attraverso la vista di reperti inediti e inconsueti, garantendo un’esperienza che cambierà radicalmente la percezione che finora si è avuta di questo simbolo.

     

    Il costante aggiornamento del senso e della risemantizzazione che si svilupperà nel 2019 con l’ibridazione fra l’archeologia e l’arte contemporanea di Alfred Seiland e Francesco Vezzoli, proseguirà l’anno successivo con un dialogo artistico e monumentale attraverso il linguaggio del grande Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, ME, 1939). L’artista, da sempre affascinato dall’antico, è già al lavoro sull’icona della Vittoria Alata per la quale sta realizzando una grande originale cancellatura, in cui l’ecumene culturale della Roma augustea diventa un grande segno contemporaneo in cui la Vittoria acquisisce il proprio definitivo significato di icona paneuropea. Il progetto, diffuso tra area archeologica e Santa Giulia, includerà oltre a installazioni tradizionali anche installazioni digitali dedicate alla collezione epigrafica e performance en plein air nel teatro romano.

    La mostra di Emilio Isgrò accompagnerà il grande biennio archeologico che attende la città di Brescia, verso la celebrazione del decennale del riconoscimento UNESCO del nostro sito, compreso nella rete I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.), programmato per il 25 giugno 2021.

     

    L’identità visiva studiata per la comunicazione del grande progetto culturale dedicato alla Vittoria Alata e alla città di Brescia è stata realizzata da Tassinari/Vetta, uno dei più importanti studi grafici in Italia.

    La Vittoria Alata è la rappresentazione della pura bellezza: partendo da questo assunto, Tassinari/Vetta ha elaborato un’iconografia che, muovendo dalla sofisticata rappresentazione scientifica 3D, arriva a sviluppare un linguaggio visuale contemporaneo e aperto, capace di estendersi nel tempo.

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