Pinacoteca, riapre a gennaio e senza Kapoor

Il sindaco Del Bono in consiglio comunale ha annunciato che la sede sarà riaperta dopo i lavori entro San Faustino. Niente tappeti accanto ai dipinti.

(red.) Martedì 25 luglio palazzo Loggia ha ospitato l’ultima riunione del consiglio comunale di Brescia prima della pausa estiva. All’inizio della seduta si è verificato un piccolo e per fortuna non grave fuori programma nel momento in cui la consigliera del Partito Democratico Diletta Scaglia ha accusato un malore. E’ stata condotta in Poliambulanza, ma nel pomeriggio è stata dimessa ed è tornata in sala. Il tema più dibattuto è stato quello dell’assestamento di bilancio e per opera di un’interrogazione presentata da Forza Italia.

Al centro della questione c’è la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo dopo quattro anni di lavori di restauro. Per il rilancio, l’artista anglo-indiano Anish Kapoor aveva proposto un allestimento di propri tappeti da piazzare accanto ai dipinti. Su questo tema, i forzisti hanno sollevato il tema del possibile conflitto d’interessi tra il presidente della Fondazione Brescia Musei Massimo Minini (che ha rifiutato di dimettersi per le vecchie polemiche su Paladino) e l’artista. Proprio perché Minini ha ospitato una mostra di Kapoor e avrebbe sollecitato il sindaco Emilio Del Bono a ospitare l’allestimento in Martinengo.

Ma il primo cittadino ha annunciato che non ci saranno i tappeti dell’artista nella Pinacoteca. Il motivo? Ci vorrebbe troppo tempo tra pareri della Sovrintendenza e altri lavori e costi, mentre al contrario Del Bono vorrebbe aprire la struttura dopo i lavori nelle prime settimane del 2018. Entro la festa patronale dei Santi Faustino e Giovita, insomma. Un modo anche per non rimandate l’inaugurazione a dopo le elezioni. Un altro argomento che era atteso è la petizione del coordinamento dei comitati ambientalisti per chiedere la chiusura della terza linea del termovalorizzatore. Ma sarà discussa a settembre, alla ripresa dell’attività amministrativa dopo le vacanze.

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