Villa Carcina, un aiuto per l’affresco del ‘500

Risale ai primi del '500 e si può ammirare su un palazzo di via Italia. Ora però è annerito dallo smog. E urge un restauro.

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foto di Paolo Gilberti

(red.) Un pezzo di storia dell’arte della Valtrompia. Anzi due pezzi, per l’esattezza. In via Italia a Carcina sono due gli affreschi risalenti al primo Cinquecento che si possono ammirare, ancora oggi, sulla facciata di un palazzo.
Colori accesi (intuibili dietro la caligine) equilibrio elegante delle forme che fanno presagire come gli echi del Rinascimento alle porte stessero arrivando anche nelle valli bresciane, per mano di Paolo da Caylina, nipote del Foppa a cui, appunto, è attribuito l’affresco.
Ricerche storiche eseguite al riguardo indicano, tra l’altro, la possibilità che l’edificio sia appartenuto alla famiglia nobile degli Avogadro, potenti feudatari della Valtrompia, e acquistata successivamente dal podestà di Brescia, Francesco Tron; proprio il suo stemma è quello visibile ancora oggi. Un dipinto murale che raffigura due angeli, oggi però a malapena distinguibili dietro il nero dell’inquinamento e del tempo.
«Lo stato del dipinto era già critico nel 2006 – spiega Dario Rainieri consigliere comunale-, quando chiesi che la Sovrintendenza vincolasse l’edificio, ma il mio appello è rimasto inascoltato. Ora il pericolo è maggiore, poiché nel giro di poco più di due anni potrebbe non rimanerne traccia».
«L’Amministrazione è sicuramente sensibile a tematiche di questo tipo – risponde Silvia Abatti, consigliere delegato alla Cultura -,male difficoltà economiche in cui versano i comuni italiani e i vincoli del Patto di Stabilità non ci permettono di poter intervenire, tanto più perché le opere appartengono a privati. Non escludiamo di poter reperire risorse in futuro da eventuali bandi regionali o provinciali e quindi pensare a possibili interventi ».

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