Ctb, la Loggia conferma i tagli

L'assessore Castelletti ha incontrato la presidente dello Stabile Carla Boroni. Nel 2014 confermati i 300 mila euro in meno. Idem per Provincia e Regione.

(red.) Ormai è deciso, per il nuovo anno il Ctb di Brescia dovrà rinunciare a 300 mila euro. Non sono bastate le polemiche scatenate l’indomani della decisione della Loggia per ripristinare le risorse comunali al Teatro Stabile.
Durante l’incontro (tutto al femminile) svoltosi lunedì 17 marzo tra il vicesindaco Laura Castelletti, la presidente del Ctb Carla Boroni, gli assessori regionali e provinciali alla cultura Cristina Cappelletti e Silvia Razzi, è stato sostanzialmente ribadito quanto già affermato in precedenza: per risolvere i problemi di casa il Comune sborserà 580 mila euro rispetto agli 880 degli anni scorsi. Con il sostegno di fondazione Asm il Ctb potrà così arrivare a 1 milione di euro da distribuire sull’arco di 12 mesi.
Una decisione che avrà le sue ripercussioni sulla stagione, ma che, questa volta, la presidente sembra aver accolto con più serenità, dopo i malumori del primo incontro. «Risparmieremo. La cosa fondamentale è che il Ctb continuerà a vivere: i soggetti in campo, a cominciare dal Comune, hanno ribadito questa volontà ». Ad essere decurtati saranno i fondi per la gestione del Teatro Sociale, che passano da 430 mila a 100 mila.«Non possiamo fare diversamente» spiega Castelletti. «Sarebbe bello poter fare scelte diverse, ma la situazione è questa».
Anche Regione e Provincia (nonostante le polemiche della vigilia)  del resto non ritocca al rialzo le promesse fatte: dal Pirellone arriveranno 160 mila euro, mentre dal Broletto 200.
Sul tavolo il vicesindaco ha rinnovato anche la richiesta di modifica dello Statuto del Teatro Stabile. Il Comune di Brescia ha negli organi societari «unarappresentanza sottostimata rispetto al sostegno economico. Chiediamo un riequilibrio». Carla Boroni è d’accordo: «Era già pronto un nuovo Statuto, richiestoci dall’Amministrazione precedente. Tutto si èf ermato in attesa della nuova legge sui Teatri Stabili. Si rischiava di dover modificare di nuovo tutto».

 

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