Arci, il nuovo consiglio verso la svolta

(red.) Anno nuovo, direttivo nuovo. L’Arci di Brescia è una realtà importante che conta in tutta la provincia 163 sedi e quasi 30 mila iscritti. Ma nella riunione per eleggere i nuovi vertici (a cui hanno partecipato anche i tesserati Uisp, Anpi e Forum Terzo Settore) non sono stati tanto i numeri i protagonisti, quanto gli obiettivi e le finalità dell’associazionismo ricreativo bresciano. Ma andiamo con ordine.
Durante il sesto congresso provinciale, tenutosi a Collebeato, nella sede di via Voltolino, è stato eletto il nuovo organico direttivo dell’assemblea. I nuovi consiglieri sono Lia Mazzocchi, Francesco Temporin, Paolo Mancino, Manuela Fazia, Marco Pardo, Angelo Castignola, Celyne Boisdur, Camilla Ferrari, Daniele Bonato e Franco Barillari. Toccherà a loro l’11 febbraio prossimo eleggere il nuovo presidente che traghetterà il Comitato provinciale per i prossimi quattro anni.
E proprio di “svolta” hanno parlato i neoeletti consiglieri, che vogliono tornare a essere un organismo ricreativo e culturale, ma anche politico. Un impegno che deve essere anche comunicato agli iscritti e incentivato in tutte le iniziative. La linea la traccia per ora ancora il vecchio presidente Paolo Mancino che ha chiarito come l’obiettivo sia anche quello di «formare commissioni culturali che lavorino per offrire ai circoli prospettive di sviluppo, e collaborazioni». Proprio per coinvolgere nella partecipazione il “basso”, il ventre dell’associazione, tronando a fare del dibattito il centro della vita politica e culturale della città.