L’orologio del Grande torna a scandire il tempo

Dopo quasi un ventennio di inattività, il meccanismo è stato restaurato e migliorato, così da evitare le continue rotture di cui era soggetto.

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(p.f.) Un pezzo di storia di Brescia rivede la luce. E’ stato concluso il restauro dell’orologio storico del Teatro Grande, che, dopo quasi un ventennio di inattività a causa della eccessiva rumorosità e di uno stato di conservazione molto precario, è di nuovo funzionante.
Costruito nel 1815 dal maestro orologiaio Stefano Pezza, l’orologio presentava problemi relativi alla parte statica portante della macchina, tamponata negli ultimi anni attraverso l’uso provvisorio di alcuni puntelli. “Dopo lunghe prove di laboratorio”, ha spiegato Claudio Bulgarini, l’ingegnere che si è occupato del restauro, “la scelta dell’intervento più adeguato è caduta su un doppio dispositivo pneumatico che operasse all’esterno del meccanismo storico, quindi non invasivo, ma che provvedesse a dare mobilità alle vele che costituiscono il quadrante, scandendo gli stessi tempi, migliorando molto l’affidabilità delle prestazioni e riducendo notevolmente le sollecitazioni meccaniche che erano causa dei frequenti guasti”.
L’intervento di restauro, iniziato ad ottobre 2011, è stato affidato all’Associazione A.R.S.S. – Brera, associazione che da anni si occupa del recupero, restauro e valorizzazione del Patrimonio Storico-Scientifico italiano, avvalendosi della collaborazione di esperti e professionisti nel campo della meccanica, dell’ingegneria e della modellistica. A Brescia, A.R.S.S. aveva già all’attivo il restauro dell’Orologio Astrario di Piazza Loggia. “Grandi professionisti”, ha spiegato Nello Paolucci, di A.R.S.S., “che volontariamente si impegnano nel recupero delle opere d’arte in tutta Italia. Una gratuità che ha consentito di restaurare questo pezzo di storia con costi ridotti”.
Contributo fondamentale per il recupero dell’orologio è stato dato dal Club Soroptimist di Brescia. “Il Club”, ha commentato la presidente Gisella Cadeo, “si impegna per la promozione della cultura e dei diritti umani, l’avanzamento della condizione femminile e l’accettazione delle diversità”. Il Soroptimist di Brescia ha tra l’altro da poco festeggiato i 50 anni, e per questo ha deciso di restituire alla città un suo prezioso simbolo. “Un’attenzione e una sensibilità”, ha commentato il presidente della società Teatro Grande Giuliano Terzi, “che è stata subito accolta con entusiasmo”.  Soddisfatti anche il sovrintendente Angelini e l’assessore alla Cultura Andre Arcai. “Brescia è diventata ormai una città culturale”, ha concluso l’assessore, “questo è un nuovo tassello che si aggiunge”.

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