“Unesco, ora sia Brescia a dire cosa fare”

Si è tenuto in città il cda di Italia Langobardorum. Arcai: "la città deve muoversi per proporre delle attività legate al patrimonio di Santa Giulia".

(p.f.) Fare rete: è questa la carta vincente per fare dell’Unesco il volano del turismo di Brescia. “Non dobbiamo chiedere all’Unesco cosa può fare per noi”, ha spiegato l’assessore alla Cultura di Palazzo Loggia Andrea Arcai, “ma siamo noi a dover dire all’Unesco cosa dobbiamo fare”. L’invito è rivolto a commercianti, albergatori ed esercenti, perché avanzino progetti per far fruttare il brand Unesco. “Il Comune ha già speso diversi milioni di euro per il capitolo Unesco. Ora, devono scendere in campo anche i privati. Abbiamo già ricevuto dei contatti e delle buone proposte, in base anche al protocollo che abbiamo sottoscritto con le varie associazioni di categoria”.
Archiviata, invece, la polemica con il presidente di Bresciatourism Paolo Rossi. “Per me è un capitolo chiuso. Forse non era ben chiaro che questo dei Longobardi è un sito seriale, la promozione deve essere fatta in modo coordinato e concorde tra tutti i comuni coinvolti”. Proprio oggi, per la prima volta a Brescia, si è riunito il cda di Italia Langobardorum, con i rappresentanti di Brescia, Cividale del Friuli, Castelseprio Torba, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento, Monte Sant’Angelo, MiBAC e Fondazione Cab. Sul tavolo ci sono tante idee, ma per ora la priorità è coordinare, a livello tecnico, la comunicazione.
“Abbiamo deciso ad esempio”, ha aggiunto Arcai, “che le targhe in tre lingue da apporre ai monumenti saranno progettate a Spoleto. Sono cose graduali, ma entro aprile sarà tutto pronto per partire”. Cinque le parole chiave attorno a cui ruoteranno i progetti: conoscenza, tutela, valorizzazione, promozione e comunicazione, sviluppo socio-economico. “Tanti i progetti in campo”, ha spiegato Angela Maria Ferroni del MiBAC, “molti saranno destinati alle scuole per incentivare il turismo studentesco. Per quanto riguarda la valorizzazione, tutti i siti saranno dotati di centro d’accoglienza, saranno condotti progetti di studio e ricerca, sarà predisposto materiale promozionale, con grafica coordinata. Non da ultimo, lavoreremo sulla segnaletica, soprattutto potenziando quella su strade, autostrade e provinciali, e se possibile anche nelle stazioni”.

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